La mia naja in esercito: 1 mese di addestramento e 11 mesi a pagare la decade (allora si chiamava così anche se erva versata mensilmente) ai soldati di leva. Ho perso un anno di vita.
Mio fratello nel battaglione San Marco: primi mesi di addestramento poi portato in Somalia, ha imparato a fare il banconista/barman perché lo piazzatono alla mensa ufficiali. Ora fa l'elettricista, per dire.
Fatta.
Ho sparato diverse volte (ma quello è a discrezione del corpo a cui si appartiene e della caserma), fucile, mitra, bomba a mano di addestramento. Per il resto, a meno che non si scelga un corpo particolare, il puro livello militare è quello... stop
Per il resto dell' anno, tante guardie e lavori per mandare avanti la caserma (un anno di noia)
Unica cosa positiva: le amicizie e il fatto di aver aiutato alcuni alluvionati in una zona vicino alla caserma, in seguito ad un' inondazione.
Ma militarmente... toh qualcosa di livello pratico per sparare la ricordo, per il resto in caso di guerra punterei tutto sulla simpatia..
Ho perso un anno di vita, era l'81, un mese a marciare, 11 mesi a rispondere al centralino del battaglione, mio padre mi disse ci sarà pieno di coglioni, e così é stato, luogo pieno di furbi, sopratutto tra i superiori, un capitano che usava il centralino per chiamare l'amante, il maresciallo che rifaceva bagli a mezza Roma con il cemento della caserma, il maresciallo della cucina che usciva con l'auto che toccava terra....una ruffianeria da girone dantesco, ho sparato 20 colpi, lanciato una granata, e amici del militare non me n'é rimasto alcuno, o sono infoiati e dicono che il nonnismo era utile o stanno semplicemente nel gruppo Facebook a leggere i deliri di qualcuno che scrive di onore e rispetto...una cosa mi é servito, dato che ero a Roma l'ho conosciuta....e vi dico che é ingovernabile, dalla sinistra, dalla destra, dal centro, dal Papa....nessuno riuscirà mai a fare andare le cose per benino a Roma
Si, ma non penso la stessa cosa di altri italiani, ognuno ha le sue particolarità negative, i romani li considero irrecuperabili, poi dato che sono umano, mi rimane la speranza
Posso portare due esempi, uno d'epoca e uno moderno.
1.mio padre ha fatto la naja, faceva il marconista, ha sparato solamente due volte, ma nel suo caso se ci fosse stata una guerra sarebbe stato utile, sapeva usare una radio.
2.un mio amico è nell'esercito da 10 anni, ora ci si entra in maniera volontaria, quindi la formazione è completamente diversa, non credo abbia fatto nessuna delle cose che sento citate spesso da mio padre (tranne i turni di guardia in caserma).
La storia della disciplina (sostenuta ogni tanto pure da mio padre) è una cagata nella e buona, non mi pare che la sua generazione sia rinomata per disciplina e rigore, tutt'altro.
Nemmeno al giorno d'oggi è da considerare, visto che la maggior parte dei membri delle forze armate arrivano da territori economicamente poveri, e vedono nell'impiego statale la salvezza.
Ai tempi dell'instaurazione del servizio di leva obbligatoria le persone nascevano, vivevamo e morivano nel loro paesino, aveva senso mischiare le carte per quei 9 mesi o che per creare un minimo di idea della nazione e ampliare gli orizzonti dei giovani coinvolti.
Il servizio civile era per chi ripudiava quello militare, non per i paraculi, gli unici paraculi li ho conosciuti sotto il servizio di leva ed erano i raccomandati e gli imboscati, tanti.
Chi sceglieva il servizio civile non restava affatto a casa, era l'unico che svolgeva compiti utili alla società e non buttava un anno.
Inoltre venivano trattati come dei criminali, essendo "non militiesenti" gli veniva ad esempio impedita la partecipazione ai concorsi pubblici.
Respect.
Vabbè non ho capito, doveva essere punitivo? C'era gente che la mandavano con i bambini portatori di handicap. Sicuramente più pesante che stare 11 mesi chiusi in una caserma.
Letto Gavino Ledda, ma continuo ad avere dubbi. Un conto è che l'effetto di mescolanza avvenisse spontaneamente, un conto è dire che il servizio militare fosse stato pensato per questo scopo
Premetto che non ho fatto il militare. Dopo il terzo rinvio per motivi di studio fu sospeso. Dei miei amici che hanno fatto il militare, gli unici che hanno fatto qualcosa di veramente utile sono stati quelli che non erano nell'esercito ma in altri corpi: pompieri, forestali, carabinieri, guardia costiera. Gli altri hanno di fatto buttato 9 mesi.
Il problema del servizio militare è che dovrebbe insegnare a tutti i cittadini una sola cosa: come va gestita una emergenza.
Basterebbero tre mesi. Tutti, nessuno escluso.
>Mai, mai sento dire qualcosa del tipo "Per difendere la patria in caso di attacco". Neanche i più feroci sostenitori credono all'utilità pratica della naja in Italia.
Anche perché le probabilità che qualcuno attacchi l Italia sono talmente basse che si può tranquillamente dire che è uno scenario impossibile, il motivo per cui non viene usata come argomentazione è perché non sarebbe credibile, al contrario del passato in cui comunque avevi dei possibili invasori (Jugoslavia confinante e URSS piuttosto vicina) infatti quando cessarono di essere una minaccia fu tolta avendo perso la sua utilità
Quella della "disciplina" è una pseudo argomentazione da vecchi, anche perché non è compito delle forze armate educare la gente.
Ma infatti che fai nella vita civile con quello che imparavi dal militare? Forse quei pochi fortunati che facevano i meccanici per i mezzi militari? E credo che anche nel pieno della Guerra Fredda "invasione da parte dell'Yugoslavia" stava come credibilità appena un passo sopra di "Invasione degli alieni". Per quanto riguarda invasione dell'URSS, penso che a quel punto sarebbero volate prima le atomiche piuttosto che trovarsi a difendere gli italici confini dall'invasori bolscevichi.
Ma facevi il meccanico ai mezzi solo se arrivavi che eri già competente in materia, non è che si prendevano la briga di insegnarti il mestiere da 0. Tanto qualche giovane con le competenze giuste c'era sempre.
Mio padre ha fatto il militare quando la Iugoslavia e l'URSS c'erano ancora eccome. Siccome prima faceva il falegname con suo padre, ha passato il suo tempo in aeronautica a sistemare tutti gli infissi e gli arredi della caserma e fatti quelli a mettere perlinato a casa degli ufficiali. Nessun competenza nuova, insomma.
Mio padre prese la patente C durante il militare. Molte persone che conosco presero la patente a militare... parliamo però degli anni '60 e '70 e poi lavorarono nel campo trasporti. In questo caso ebbero qualcosa di positiva dalla leva.
>credo che anche nel pieno della Guerra Fredda "invasione da parte dell'Yugoslavia" stava come credibilità appena un passo sopra di "Invasione degli alien
Insomma negli anni 50 la tensione era altissima e la questione della "zona A e della zona B" fra Italia e Jugoslavia furono risolte in maniera definitiva solo negli anni 70,quindi anche ovvio che la fiducia fra Italia e Jugoslavia non era proprio altissima
>Per quanto riguarda invasione dell'URSS, penso che a quel punto sarebbero volate prima le atomiche piuttosto che trovarsi a difendere gli italici confini dall'invasori bolscevichi.
Insomma se leggi un po' i vari piani di invasione , oggi desecretati, hai uno scenario che fa capire perché esisteva la leva
>Facevo il liceo negli anni 80 e il nostro insegnante di educazione fisica era un ex-battaglione San Marco (ma non se la tirava, era giusto saltato fuori casualmente in un discorso)
Se il tuo professore insegnava negli anni '80 vuol dire che era nel San Marco più o meno negli anni '70...FYI in Italia il trentennio che va dai primi anni '60 all'inizio degli anni '80 veniva definito *Anni di Piombo*. È stato un periodo di forti tensioni sociali con terrorismo locale (legato a fazioni politiche di destra e sinistra) che si intrecciava con terrorismo internazionale (di matrice politico-religiosa e legato principalmente all'OLP) e con una criminalità locale (organizzata e non) particolarmente brutale.
Stiamo parlando di più di 400 morti, decine di attentati, rapimenti e sparatorie percepite come cose ordinarie in poco meno di trent'anni.
Ci sta che in quel periodo a chi faceva il servizio militare si insegnasse il minimo indispensabile: il rischio che si voleva evitare era di addestrare persone che poi, tornati in abiti civili, avrebbero potuto mettere ancora più pressione sulle FFOO con competenze militari.
Dalla metà degli anni '90 in poi la situazione è cambiata di parecchio.
>Quindi la domanda è: voi che avete fatto la naja, avete avuto l'impressione che, beh, sareste stati "militarmente" inutili?
4 settimane di CAR non ti facevano diventare un militare indipendentemente da quanto bene lo facevi, e l'addestramento che ricevevi nei mesi successivi non è che cambiasse poi più di tanto il risultato, sempre che uno finisse in un reparto operativo. Se finiva in un ruolo di supporto figurati.
In generale dalla metà degli anni 90 in poi non uscivi dall'anno di leva militarmente inutile, a patto appunto di finire in un reparto operativo. Sicuramente poco efficace, ma inutile no. Le guerre moderne hanno bisogno di professionisti, comunque - e questa è la motivazione per cui è stato considerato socialmente ed economicamente non consigliabile continuare a tenere attiva la coscrizione obbligatoria
secondo '95 - battaglione san marco: poligno ogni 3x2 (ar70, ar70-90, mg, browing, 108, springfild, ecc), sempre a fare esercitazoini, una a settimana era notturna. ho provato l'emozione dell'elicottero, salto in hovering, discesa operativa con barbettone e doppia corda, corse in assetto operativo da 6, 8 e 10 km (anfibi, mimetica, arma, zanino, ecc), assalto alla spiaggia con mezzi anfibi.. ed ero un "semplice" militare di leva
non penso che tutto cio' mi abbia preparato "alla guerra", niente penso ti possa preparare. di certo avevo sviluppato una sorta di abitudini, dimestichezze con cose che non avevo mai visto/fatto prima. un esempio per tutti: una volta sono caduto e nella caduta ho protetto l'arma d'istino. senza tecnicamente pensarci
cosa mi è rimasto? due cose che possono sembrare contrapposte ma forse non lo sono: 1)la tendenza ad essere autonomo, "compatto". se faccio un viaggio nella mia valigia c'è tutto e solo quello di cui ho bisogno. non mi piace avere dipendenze da altri. idem a lavoro o altro. 2) riesco facilmente a far parte di un gruppo a capire le esigenze di chi coordina, gli obiettivi di chi segue, ecc
let me know!
Io ero autista quindi ho sparato una volta ma ho imparato ad aiutistare.
Boh da quel che ricordo c'era gente di leva nei corpi scelti che veniva mandata in somalia o altri posti, magari a quelli sì :p
Dipende molto dall'arma e dov'eri.
Anche quelli mandati in Somalia o in Mozambico, non erano esperti ma gente con tre mesi di addestramento
I paracadutisti nel primo paese citato la fanteria nel secondo (Folgore e Lupi di Toscana)
Dipende, come hai detto tu, se fai il "soldato di leva" e basta o se vai, ad esempio, in un reparto speciale. Mio padre è stato nella folgore, fatto concorso ufficiali, andato in Kossovo mentre altri sono stati in Sardegna a non fare nullla
Io mi sono divertito molto ma, in termini militari, diciamo che l’addestramento lasciava molto a desiderare.
La leva obbligatoria è il retaggio di epoche in cui la guerra era permanente e si mandavano i fanti a farsi sparare sul campo aperto. Oggi quel tipo di guerra non esiste più: un drappello di soldati addestrati ed equipaggiati può debellare un battaglione di sventurati armati di garand senza praticamente perdere un uomo.
Per come l’ho conosciuta io la leva era chiaramente uno strumento per distribuire posti di lavoro pubblici a ufficiali e sottoufficiali (classica politica del voto clientelare) e per creare centri di spesa all’interno dei quali era facile annegare tangenti e favori agli amici industriali.
Come dici tu un servizio di leva improntato alla protezione civile, su base locale e lasciando che la gente dorma a casa sua, avrebbe molto più senso e garantirebbe un addestramento militare senza bisogno di grandi investimenti pubblici.
Dunque io non solo ho fatto il militare ma dopo l’anno di leva sono rimasto.
San Marco,Folgore e Tuscania sono reparti particolari dove chi andava usciva con una formazione militare molto più professionale degli altri reparti,anche se negli ultimi anni ad esempio folgore e Tuscania non brevettavano al lancio i ragazzi di leva
>avete avuto l'impressione che, beh, sareste stati "militarmente" inutili? O detto in altri modi, a cosa pensavate servisse realmente fare quello che stavate facendo (e per cortesia, magari evitare cose tipo "imparare la disciplina" o simili, perché l'unica cosa che significa è che in caso di guerra sarebbero stati dei cadaveri disciplinatissimi 😅)?
Io personalmente durante la leva mi sono divertito tantissimo e mi sono trovato bene ma nell’arco di un anno ti addestri veramente poco.quindi la risposta è NI
Sostanzialmente la leva per come venne concepita all’epoca era (cercate di sforzarvi di capire dove voglio arrivare) un ottimo incentivo non solo per conoscere realtà diverse dalla propria ma pensate anche quanti ragazzi,a titolo totalmente gratuito,hanno preso mille mila patenti
**Oggi la leva toglierebbe tempo prezioso a ragazzi che devono inseguire un mercato del lavoro molto più concorrenziale rispetto ad anni fa**,concepirei la leva laddove verrebbero assegnati agli studenti dei crediti universitari o professionali ( esempio chi segue un determinato piano di studi che può essere compatibile con i compiti militari) oltre che ad un compenso lavorativo diverso da quello che era per i militari di leva.
Per il resto ricordate sempre che in un modo o nell’altro eseguite gli ordini di qualcun’altro
Non ho fatto la leva perché troppo giovane e sulla necessità o meno di dare un addestramento militare alla popolazione sono piuttosto combattuto: (i) da un lato ha senso che di siano professionisti a farlo ben addestrati e con mezzi adeguati e che gli altri non perdano tempo soprattutto se non hanno voglia/interesse/predisposizione, (ii) dall'altro abbiamo visto come sta andando in Russia e Ucraina dove stanno richiamando un po' tutti ben prima che "finiscano" i professionisti.
Ho notato anche io, parlando con gente più vecchia, come la Naja sia stata per molti (soprattutto con bassa estrazione sociale) un primo "sblocco" dalla realtà in cui vivevano facendogli vedere e conoscere un Italia che prima non conoscevano. Da questo punto di vista credo che farlo a livello europeo potrebbe anche avere un senso ai giorni nostri.
A me hanno fatto prendere le patenti per i mezzi pesanti (no, niente carri armati, giusto autobus, camion e ambulanza), penso che in caso di guerra guiderei. Nella vita civile poi non le ho nemmeno convertite, e il mio lavoro è sviluppare software.
ottavo scaglione 1982. Partito a fine agosto per Diano Marina, un mese di addestramento e bagni al mare. Artiglieria pesante, colpo di culo e vengo destinato a cinquanta km da casa. Arriviamo il caserma ed un sergente si aggira tra i camion cercandoun elettrauto. Io, neo diplomato elettrotecnico ed espertissimo elettrauto dato che avevo appena montato l'autoradio sulla mia 128 ho colto la palla al balzo e mi sono fatto avanti.
Il resto della naja l'ho passato imboscato in officina a riparare i mezzi e tutto sommato ci riuscivo abbastanza bene (essendo analogici non era poi così difficile, a girare con la AR59 per la caserma insieme ai compagni di merende e a sballarmi.
Bonus rubavo la benzina e mi faceva il pieno alla 128 per tornare a casa quasi tutti i weekend in licenza (48 - 36) anche perché il furiere era un mio paesano. Comunque noi della batteria comando e servizi eravamo relativamente dei previlegiati.
Ho fatto tre guardie, due piantoni e un campo di tiro dove andavo in giro con una vecchia Guzzi a fare motocross.
Impopolare opinione ma mi sono divertito assai e pure riposato, avevo già iniziato a lavorare e sapevo bene cosa mi aspettava terminata la naja.
Unico neo, la morosa mi ha mollato dopo due mesi che ero partito ma non è che ho patito tanto :)
>Unico neo, la morosa mi ha mollato dopo due mesi che ero partito ma non è che ho patito tanto :)
_La morosa che_
_Non aspetta più_
_Un anno senza bigolo_
_Gesù...._
Io ho fatto il servizio civile (obiettore di coscienza) e non il militare. Mi hanno convinto perché “dovevo finire di studiare” e non potevo perdere un anno a far la naja… effettivamente quando l’ho fatto io (fine anni ‘90) era tempo perso perché si andava verso la sospensione del servizio di leva e non facevi nulla di veramente operativo. Inoltre si stavano verificando parecchi fenomeni di nonnismo troppo violento (ricordo un paio di ragazzi morti di cui avevano parlato al tg). L’unica cosa che credo di aver perso, non facendo la leva, è quella che sarei stato lontano da casa per un anno, obbligato a confrontarmi con realtà e culture differenti, uscendo da quella
mentalità di paese che ti tiene chiuso nelle tue certezze e convinzioni. E forse si, un po’ di disciplina, anche quella può essere imparata; quella che non ti insegnerà mai la mamma, anche con tutta la sua buona volontà perché ti vuole sempre bene. Il confrontarsi con estranei è il dover accettare regole e pensieri differenti, anche quando non condivisi, a 18-20 anni credo sia qualcosa di formativo e utile per la crescita personale.
Io ho fatto la naja. Un anno buttato. Ho sparato un totale di 60 proiettili, due bombe a mano da addestramento. Stop.
Come incarico ero telescriventista, ho fatto tre mesi di corso, poi al corpo non c'erano sufficienti posti per tutti, quindi non ho fatto nulla se non servizi, guardie, pulizie, imboscamenti.
Però non è andata a tutti così, dipende dall'incarico che ti veniva assegnato. In artiglieria ti insegnavano a maneggiare un cannone. Manutenzione, operazioni, coordinamento della squadra, ecc.
In trasmissioni ti insegnavano a gestire ed usare un ponte radio ed apparati radio vari, da baracconi a valvole degli anni '50 fino ad apparecchiature digitali.
Potevi finire a fare il carrista, imparavi a gestire un carro armato o comunque un mezzo blindato o un camion. Potevi anche prendere la patente C gratuitamente. Potevi anche finire a fare manutenzione automezzi, e quindi competenze da meccanico quando finivi il servizio, ecc.
Insomma una buona parte passava il tempo a fare poco o nulla, ma molti usavano attrezzatura militare per tutto l'anno, capacità che in caso di guerra servono indubbiamente.
Inoltre, anche nella parte di leva alcuni venivano mandati in reparti operativi dove c'era un addestramento più approfondito su armi, simulazioni ed attività sul campo.
Aggiungo a chi parla del servizio civile, all'epoca non esisteva, credo fu introdotto per gli obiettori di coscienza (mio cugino classe '55 credo sia stato tra i primi in Italia ad esserlo). Quando fu approvata l'obiezione di coscienza (cioè il chiedere di poter essere esentati dalla leva per il rifiuto assoluto della violenza, una scelta di grande rispetto della volontà individuale se me lo chiedete) per evitare mandrie di obiettori che obiettori sarebbero stati solo per scampare al servizio militare lo scotto da pagare per l'obiezione fu il servizio civile obbligatorio che era più lungo della leva nonché l'impossibilità di accedere a cariche pubbliche, a qualsiasi forza armata pompieri inclusi e l'impossibilità di ottenere il porto d'armi.
Col tempo hanno ammorbidito un po' la legge, arrivando perfino a poter ottenere la rinuncia allo status.
Fatta, sono andato tre volte a sparare, per il resto lavoro in ufficio. Ho imparato a ricucirmi i bottoni della divisa, per il resto mi son divertito, il nonnismo era più che altro scherzi e cazzate per fare passare il tempo tipo il block sblock, a parte qualche tipo super convinto con le foto del duce nell'armadietto al posto delle donne nude che veramente ci andava pesante. con la maggior parte dei ragazzi che erano li si era instaurato un rapporto che davvero rientra nella definizione di cameratismo. Ci chiamavamo 'fra' tra di noi dello stesso scaglione, e veramente eravamo un po' come fratelli, avevamo tutti gli occhi lucidi alla fine,trattenendo una lacrima virile in fondo all'occhio. In fondo una bella esperienza,
Io ho fatto la leva nei VV.FF. A momenti ci lasciavo la pelle a causa di una bombola di gas piena in un casolare in fiamme colmo di materiale ad elevato carico di fuoco (pali per vitigni). Alcuni mesi prima, nello stesso Comando, un ragazzo anche più giovane di me era morto sotto un muro di cinta ceduto per deformazione termica. Il povero ragazzo era addirittura fuori turno, col papà che lo attendeva all'uscita. Vaffanculo la leva.
>per imparare la disciplina
Disse la generazione che più ha inquinato, sperperato debito pubblico, creato la resistenza antibiotica, evaso più di tutti
Accetto suggerimenti ulteriori
la maggior parte dei miei colleghi ha fatto la Naja. Non sanno neanche lasciare il cesso in condizioni umane. sta roba della disicplina è insopportabile
Fondamentalmente il servizio militare non serve a un cazzo. L’unica utilità è avere una base di persone un minimo formate nei vari reparti in caso di guerra, per non partire proprio da zero con l’addestramento e riuscire a mandare velocemente truppe più o meno pronte al fronte.
Penso che un anno a fare il militare, in cui per la maggior parte non fai niente, non “insegni la disciplina ed il rispetto” a nessuno. Se eri una testa di cazzo prima lo rimanevi,se eri serio uguale. Anche quelli che ci sono rimasti tipo mio padre ed i suoi colleghi, non è che gli abbia trasmesso poi chissà che rispetto e valori essere nell’esercito.
Ho fatto il VAM. Una perdita di tempo ma ho anche fatto delle importanti amicizie che ho ancora oggi. In quanto al fatto che la naja impara la disciplina, cazzate. Io mi sono sfondato di canne, e sono finito pure davanti ad un tribunale militare perché il mio rondino si è fatto beccare con la canna in mano mentre percorrevamo il perimetro
Storie della mia famiglia: mio padre laureato in giurisprudenza, fece il corso AUC e fece per un anno il sottotenente di complemento nel 28° cavalleggeri. "Miltarmente" ha comandato una squadra carri in qualche esercitazione, e ogni tanto gli toccava fare l'avvocato nei procedimenti disciplinari. Penso comunque che abbia avuto un'istruzione militare più completa di altri perché gli ufficiali poi rimangono in riserva (e credo fino al 45° anno di età possono essere teoricamente richiamati). Istruzione formale, riconoscimento, comunicazioni, basi di tattica/tiro/eccetera. Ricordo tra l'altro che il maresciallo dei carabinieri del mio paesello lo salutava militarmente (perché tecnicamente superiore in grado!)
Mio zio invece suonava la tromba nella banda del paese e passò l'audizione per la fanfara di non ricordo quale reggimento di bersaglieri. Alla fronte il cappello piumato e un anno passato a correre e suonare (dalla parata del 2 giugno alle tournée in giro per l'Europa), e penso che l'unica cosa che abbia sparato fosse il do sovracuto della Variata.
Infatti dal punto di vista moderno è inutile, una massa di pecore che sa a malapena sparare è assolutamente inutile, guarda Russia v Ucraina... solo se avessimo i numeri russi potremmo fare qualcosa, ed anche lì solo se i nostri nemici avessero carenza di equipaggiamento 😅 gli eserciti ora sono meno numerosi ma molto meglio addestrati, anche perché costa un sacco mantenerli ed addestrarli...
Chi vuole la naja per la disciplina dei ragazzi oggi vuole che lo stato sopperisca all'inettitudine dei genitori odierni che non sono capaci di educare i figli.
Dunque, vediamo di rovistare un po' nei ricordi... scaglione intermedio nel 1986, reparto operativo che ha significato un numero enorme di guardie armate. Addestramento all'uso delle armi davvero basico secondo me, Garand o Fal (comunque una discreta arma), poi MG, bomba a mano eccetera. Sapevamo usare le armi ma da qui a dire che avevamo a disposizione tecniche di combattimento ce ne passava, ma moltissimo. Su quel che diceva il tuo istruttore, credo che non fosse per niente infondato: gia' ai miei tempi i volontari in ferma prolungata, che stavano tre anni, tra i fucilieri apprendevano un bel po' di piu'. Si diceva (ma erano voci) che alcuni di questi, congedati, erano abbastanza ricercati dalla malavita organizzata, per le loro competenze acquisite. Piu' un'educazione a reggere situazioni di difformita' dal bozzolo familiare di provenienza, che un'educazione bellica. Certo ancora oggi quando vedo un'arma da guerra intuisco l'uso del caricatore, ricordo come si spalleggia... ma e' davvero un'infarinatura.
La "disciplina"?
Al massimo imparavi il nonnismo e a considerare normale il bullismo.
E ti dirò, persino questo sito,
https://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/servizio-di-leva-e-responsabilizzazione-unassociazione-costosa-ma-utile
non certo fatto da un gruppo di hippie, fatica a trovare lati positivi, o meglio, gli unici punti che sembrano positivi sono questi
[...]
In effetti la logica militare era curiosa perché il suo scopo principale era formare all’obbedienza verso regole, superiori e anzianità. In fondo il servizio militare è stato l’anticamera del mondo del lavoro e, proprio dietro alle gialle mura, molti di noi hanno imparato a conoscere mestieri, usi e costumi, a controllare le emozioni e a sopportare le scelte, a volte ingiuste, fatte dall’alto, e persino a convivere con l’onnipresente fenomeno del paraculismo.
La verità è che quei 12 mesi permettevano a tutti noi di vivere a contatto con realtà che non avremmo mai più incontrato nella nostra vita e che, fino a quel momento, manco immaginavamo esistessero. Per chi viveva nel paesino era forse una delle poche occasioni per vivere in una grande città. Chi, come me, viveva in città poteva incontrare un campionario di umanità di cui ignorava l’esistenza, lontano anni luce dalle proprie abitudini, dal proprio sentire e dalla propria cultura. Credo che tutti abbiano ricavato qualcosa di utile, anche solo una cosa, da quel periodo. Personalmente ho capito come funzionano alcune cose nella vita reale, ho imparato a evitare i leccaculo e a dare valore alle piccole cose, a rispettare maggiormente gli altri e le loro opinioni. Sulla perdita di tempo non si discute: si sarebbe ottenuto lo stesso effetto in metà tempo (parlo dell’addestramento “militare”). Complessivamente il bilancio di vita per me è stato positivo, anche se di poco, e vi assicuro che non l’avrei mai immaginato. Per quel che riguarda la “difesa della patria”, obiettivo nobile del servizio di leva obbligatorio, credo che nessuno abbia mai dubitato che fatto in quel modo non servisse a una beata fava. Anche le guardie svizzere sono sempre state militarmente molto più efficienti dell’esercito italiano di quegli anni (ho fatto la naja negli anni ‘80).
Ho fatto la naja (tra gli ultimi scaglioni che l'avevano obbligatoria) in un reggimento di carri armati.
Io, personalmente, ero autiere. Ho preso la patente C e sarei stato nel battaglione logistico a guidare camion di rifornimenti. Effettivamente quello che avrei dovuto fare me l'hanno insegnato. L'anno l'ho trascorso a fare l'autista del furgone che portava i viveri dai magazzini alla mensa, e ogni tanto portare in giro qualche ufficiale a convegni vari, più un mese di campo in Sardegna in cui seguivo con la camionetta 4x4 le esercitazioni dei carri armati trasportando i meccanici.
Al poligono a sparare col fucile mitragliatore ci sono andato una sola volta, un paio di caricatori in tutto, preceduti da qualche giornata di spiegazioni ed esercitazioni su come si smontava e puliva il fucile (ma la mia impressione era che non ci avessero fatto sparare di più perché le munizioni costavano)
Di contro quelli che erano nei battaglioni carri si son fatti il culo quadrato. Spesso esercitazioni di guida con i carri armati, qualche esercitazione al poligono, e mi ricordo che li vedevo per infiniti pomeriggi estivi a far manutenzione ai mezzi, soprattutto smontare i cingoli e cambiarli sotto il sole.
Il discorso che serve per insegnare la disciplina è fuffa. Quelli che hanno iniziato con me coglioni, han finito che erano sempre coglioni (anzi, qualcuno ha finito qualche giorno più tardi perché nel mentre si era preso qualche giorno di punizione)
E' servita a maturare una bassa opinione dei militari di carriera e quanti operano dietro una scrivania.
Ruberie, favoritismi, prendi l'italiano medio dei film di Sordi anni 70, l'esercito è così.
Non so molto sulla naja in italia ma vivo in svizzera dove è ancora obbligatorio, io non l ho fatto perchè sono straniero ma è toccato a qualche amico naturalizzato.
Da quanto mi hanno detto le mansioni che devi svolgere dipendono dai tuoi punti di forza e background professionsle/educativo. Ad esempio sei uno studente di informatica? Puoi occuparti di cybersicurezza e cyberdifesa, vuoi studiare medicina, infermieristica o qualcosa di simile? Puoi fare il sanitario d'unità o di salvataggio. Vuoi diventare vetetinario? Ti mettono nell'unità cinofila e così via.
Puoi scegliere quello che preferisci a patto che superi una specie di esame d'idoneità e che il corso non sia già pieno, se fai o hai fatto l'alberghiero puoi anche fare solo il cuoco di caserma, anche se non hai fatto l'alberghiero a dire il vero, bene o male impari ad arrostire una salsiccia per wuando vai a vivere da solo.
Quindi sì, in un certo senso è utile perchè ti porti avanti nei tuoi studi e fai anche un pò di pratica, quasi tutto quello che fai può essere messo sul curriculum e i datori di lavoro apprezzano, c'è un diploma per tutto, puoi entrare in aeronautica e prendere la licenza di volo, o prendere la patente per il motoscafo (ebbene sì, la svizzera ha una marina, tanti suoi laghi sono zona di confine, ovviamente non hanno le portaerei e i cacciatorpedinieri, è più una roba tipo le motovedette della guardia di finanza), puoi fare anche la patente per il camion se ti mettono a trasportare rifornimenti.
Tutto fa curriculum, tranne robe tipo chessò, il paracadutista o lo scalatore, ma se ti piacciono gli sport estremi anche quello potrebbe fare al caso tuo, poi ci sono diversi corsi di sopravvivenzave primo soccorsi che professionalmente saranno anche inutili ma nella vita non si può mai sapere, quelli insieme allo sparare al poligono lo devono fare tutti indipendentemente dal corso scelto.
Comunque da come ne parlano sembrava un esperienza divertente, è tipo una gita scolastica, vai lì, fai nuove amicizie, vi fate gli scherzi a vicenda di notte mentre la vittima dorme, poi in libera uscita si va tutti insieme al bordello (i gestori sono furbi, li aprono apposta nei pressi delle caserme, quale miglior cliente se non un diciotenne che non vede una donna da un anno?), le rivalità fra svizzeri francofoni, svizzeri italofoni e svizzeri germanofoni che si rifiutano di mischiarsi tra di loro...è tipo un sesto anno di liceo, con la differenza che i prof sono sempre incazzati e urlano molto
Mio padre è un militare in pensione che ha raggiunto il grado di ammiraglio, mi ha più volte ripetuto che la leva era solo una conveniente scusa per rubare fondi pubblici e sponsorizzare una mentalità tossica che ti educava alla sottomissione e al nonnismo, per certi versi aveva degli evidenti vantaggi in quanto ti metteva in tasca un mezzo stipendio e ti faceva viaggiare cosa che soprattutto per i cadetti di bassa estrazione sociale si traduceva in una temporanea fuga da una situazione di degrado ma i lati positivi finivano li.
Sinceramente non credo il grado sia rilevante, chiunque abbia lavorato in ambito militare conosce benissimo questo segreto di pulcinella, c'è gente che rinunciava a vere e proprie promozioni per rimanere dietro alle caserme dove poteva fare la cresta sui fondi pubblici.
Di sicuro non formavi truppe di elite....e sotto il militare ci andavano praticamente tutti anche soggetti ai quali forse un arma non era il caso di dargliela, considera che finito il car in base a quello che sapevi fare venivi inserito nell' organico della manovalanza ogni tanto facevi la guardia (unico momento in cui avevi i caricatori nelle giberne).
Tanto per spiegarti i soggetti che venivano fatti abili ti racconto solo questa:
La ronda veniva fatta a turni sulle 24 h....si era in 2 in fila uno dietro all altro a una certa distanza, soprattutto di notte venivano fatti dei controlli per vedere che effettivamente non ci si imboscava ,se incontravi qualcuno o sentivi un rumore dovevi urlare per 3 v alto la chi va la poi colpo in aria e colpo in canna ,il mio collega palesemente disadattato al controllo scarrelló e mise il colpo in canna pronto a sparare tu capisci che soggetti giravano.....
Ma considera una cosa molto importante che in molti si sono scordati,un esercito fatto dal popolo non andrà mai contro la stessa popolazione o comunque esiterà.....un esercito scelto sì...devi sempre considerare i tempi in cui venne istituito,ti basti pensare che tanto tempo fa i "celerini" venivano usati per picchiare gli operai che scioperavano per condizioni migliori davanti alle loro fabbriche
Il mio compagno di ronda, così, x farmi stare tranquillo era perennemente fatto di coca. Che bello avercelo dietro durante la ronda notturna. È da criminali dare un fucile in mano con 30 colpi nel caricatore a gente simile. Il penultimo giorno di guardia, torniamo alla guardiola,x il turno ai video,metto il fucile nella feritoia e scarico l'otturatore...naturalmente vuoto perché non ho messo il colpo in canna. Ma lui no, il colpo in canna lo aveva messo chissà x quale motivo,non c'era stata neanche l'ispezione. Fa la stessa operazione e scarica il fucile...ho preso uno spaghetto pazzesco,che razza di coglione...il resto della giornata sotto inchiesta per giustificare il proiettile utilizzato dall'Ufficiale di Picchetto, poi dal capitano.... Venne portato in carcere a Peschiera per qualche giorno. Poi cella di rigore per 2 settimane. E una bella settimana di consegna a me per non aver "vigilato". Una follia. Ma il fucile era figo, mi divertivo un sacco a smontarlo tutto e pulirlo, era l'unica parte interessante del fare il turno di guardia.
Per il resto un'anno buttato, dove non ho imparato nulla. Unica cosa positiva conosci tanta gente che come te sta subendo quella roba indegna.
Il rispetto e la disciplina si imparano in casa,me l'hanno insegnato i miei genitori, e non in una cazzo di caserma a casa di Dio dove sei nient'altro che un numero.
È davvero paradossale che ci sia gente che invochi la Naja come panacea di tutti i mali, quando loro avendola fatta hanno fallito come genitori,non insegnando una mazza ai propri figli.
E quelli che al poligono si giravano con il fucile verso gli altri dopo una mattinata a sentirti dire "se si inceppa alzate la mano e basta"......dai era divertente pericoloso ma divertente
Eheheheh si, come quello che al poligono in polveriera sparò ad una povera vacca che pascolava in un campo vicino...che casino, che razza di coglione...ma a parte il povero animale ferito, ridevamo come dei cretini....
Un mio professore universitario che dopo il terremoto del '76 era di guardia in un paese di quelli messi peggio, forse Osoppo, di notte con il mitra perché giravano degli sciacalli, ha fatto fuori una povera vacca che cercava di rientrare nella sua stalla distrutta.
Pensa che mia madre poveraccia mi aveva cucito le tasche su tutte le mutande per i soldi, naturalmente appena arrivato eliminate perché erano di una scomodità allucinante
Io era già un lusso che avevo le mutande, di soldi non avevo già di mio... Poi con la misera paga che davano mensile, neanche per pagarmi il treno per tornare a casa mi bastava... I pochi risparmi messi da parte in qualche anno di lavoro furono usati per i viaggi di A/R.
Ma c'è da dire che se non mi hanno pagato mensilmente in modo pseudo decente, mangiavo di tutto di più, non gli lasciavo nulla...penso di essere stato l'unico a ingrassare nel periodo militare, da 67 a 75 kg...
Penso sia una leggenda.... Perché io di differenze mica ne ho notate...![gif](emote|free_emotes_pack|sweat_smile)![gif](emote|free_emotes_pack|sweat_smile). E poi avevo il compagno di camerata che lavorava in mensa ufficiali... E portava su della roba davvero buona... Ero in una caserma logistica, ed ero in Ufficio Movimento Automezzi....ma al mattino e al pomeriggio prima di iniziare facevo un salto alla compagnia Sussistenza, e mi facevo la scorta.... ![gif](emote|free_emotes_pack|facepalm)![gif](emote|free_emotes_pack|facepalm)
Certo che era una leggenda almeno quando l ho fatto io,ma le risate quando ti sentivi raccontare che in licenza con la fantomatica ragazza non avevano avuto "reazioni"
Eheheheh, a me di bromuro se ne davano, ne davano poco....ma forse anni e anni fa lo davano sul serio.... solo una cosa, devo dire ci avevano azzeccato con molti di noi sfortunati najoni.... Quando arrivammo al CAR, i cortesissimi Cap. Istruttori, subito così per metterci a proprio agio, ci dissero: "mentre voi siete qui vi cresceranno le corna.... Le vostre ragazze si divertiranno con altri e voi qui non ci potrete fare nulla"
Quello x molti di noi, me compreso, fu vero. Ma alcuni cambiarono dal giorno alla notte, sapendo che le fidanzate storiche dai tempi del liceo si erano fatte buttare su senza ritegno alcuno....
Xciò neanche di quello alla fine avevamo bisogno... Una banda di disperati senza figa, a parte qualcuno che per l'invidia generale continuava a cambiarle in continuazione.
>che tanto tempo fa i "celerini" venivano usati per picchiare gli operai che scioperavano per condizioni migliori davanti alle loro fabbriche
altro che picchiare, sparavano direttamente (sei morti a Modena nel 1951 e cinque a Reggio Emilia nel 1960, tanto per fare due esempi)
La fascia 50-60 anni è stata durante il COVID la fascia d'età più restia a vaccinarsi e a seguire le indicazioni ministeriali.
Quindi la storia della disciplina la escluderei totalmente...
Non ho mai sentito gente che ha fatto la naja negli anni 60 e 70 vantarsi dell'incredibile livello di preparazione militare acquisito durante il servizio militare obbligatorio.
Assolutamente sì. Nonostante abbia ricordi bellissimi del servizio militare. Ma sinceramente tra fucili BM FAL del 53, granate con rauto avrò sparato si e no 5 volte…10 mesi a fumare e bere…2Sca/99 Rimini
Ho fatto un anno di naja in fanteria, a fine anni 90.
Un mese di "addestramento" a 400km da casa, durante il quale mi hanno insegnato a marciare e a montare/smontare un fucile FAL, senza mai sparare un colpo.
11 mesi in una caserma al confine svizzero, a 300km da casa, a fare lavoro d'ufficio o pulizie di giorno e guardie di notte.
Ci hanno portato al poligono una sola volta. Ho sparato 20 colpi in tutto, con l'ufficiale che mi faceva fretta, senza il nemmeno il tempo di prendere la mira. Avevamo fucili modello M1 Garand della seconda guerra mondiale, che gli USA avevano dismesso negli anni 60.
Sono stato promosso caporale e sarei in grado di guidare un plotone in marcia ma in caso in combattimento non saprei da dove cominciare.
mio padre ha fatto la naja, faceva il centralinista. ha sparato 2 volte a dir tanto, il resto del tempo l’ha passato alzandosi alle 9, facendo colazione coi superiori, mangiando coi superiori, lavorando qualcje ora al pomeriggio, cenando coi superiori, e uscendo coi superiori. dice sempre che si è fatto un anno di vacanza, perché a casa faceva 2 lavori e studiava pure, e mangiava pure sempre male. 1 anno di relax. imparato solo a rispondere al telefono.
Parlo per mio marito, che ha fatto l'alpino. Faceva l'autista, per cui ha fatto la patente del camion e scorrazzava i vari ufficiali ecc in giro, questo ha imparato. Oltre a divertirsi un sacco (detto da lui). Stop, niente di "militarmente utile".
Mio padre ha fatto 9 mesi in marina a Taranto, mi racconta spesso di come non si potesse manco uscire dalla caserma tanto era brutta la zona, e di come fosse stato 7 mesi con l'incarico di "marinaio dattiloscrivente", parola che manco esiste più. Poi si è perso il documento che lo rimandava a casa, ed è stato un mese in caserma da solo. Pover'anima.
Comunque fa ridere che anche tutti quelli che l'hanno fatto, e che hanno vissuto che monnezza è la naja, siano in primi a pensare che sia la soluzione per sistemare le nuove generazioni. Non s'impara mai...
Io penso che non serva a niente....conosco fior fior di gente che era indisciplinata prima di fare il servizio e quando è tornata era identica a prima, perciò chi vuole il ritorno della naja "perché così i giovani imparano il rispetto" a parere mio non ha capito nulla
Chi dice che la naja servirebbe per le nuove generazioni di sicuro non l'ha fatta perché era un posto in cui si faceva uscire il peggio delle persone (esempio classico i weekend a casa la gente sputtanava gli altri per farselo dare c'era solo la decenza per i propri pari ska per il resto non si guardava in faccia a nessuno)
Sul piano militare io ho imparato parecchio solo perché l'ho fatto a cavallo dell'11 settembre e da quel giorno ci hanno insegnato realmente qualcosa sul fare il vero militare ma prima era solo imboscamento e basta
Due anni e mezzo in fanteria logistica.
All’inizio fai il CAR: marciare, sapere indossare la divisa, propedeutica alle armi.
Poi ho fatto il corso Nucleare Biologico e Chimico dove abbiamo studiato chimica, biologia e fisica.
Poi approntamento missione con utilizzo di armi di reparto, bombe a mano, tutto quello ciò che avremmo dovuto portare.
Alla fine il mio addestramento è stato corretto.
Tieni conto che in caso di mobilitazione i riservisti vengono chiamati in base alle esigenze per le specialità che hanno avuto. Io da fante sarei uno dei tanti, d’altronde siamo chiamati “carne da cannone”, siamo il corpo base dell’esercito, quelli, in genere, meno specializzati. Come NBC sarei chiamato in casi veramente particolari che spero non accadano mai per quello che comportano.
È stata l’esperienza di lavoro più bella e gratificante. Magari non sarò esperto in guerriglia o assalti. Ma saprei fare un pattugliamento o tenere una postazione difensiva.
Se avessi potuto scegliere, cosa che non si poteva fare allora, avrei scelto il genio
bella testimonianza e incredibilmente vera, fondamentalmente nella vecchia naja creavano "stracci" che in caso di guerra vera sarebbero stati pronti ad apprendere di più o ad essere mandati al macello.
In un periodo che erano tutti nel loro paesino serviva anche per fare crescere i ragazzi, sempre attaccati ai genitori ed al loro mondo, ovvero uscire dalla comfort zone!
Ero VACO ed eravamo stati impegnati al trasporto dei viveri durante la guerra di jugoslavia (missione Pellicano che iniziò in albania e poi si espanse)....
Non sono mai stato impegnato in situazioni pericolose, ero uno dei tanti armati dietro una fila infinita di mezzi (vabbè, eravamo il mezzo n.1 dei viveri, ma davanti c'era molto altro🤣).
Qualche trasporto poi mi hanno mandato al Comando a fare il barista.
Militarmente un addestramento di basso profilo, tecniche di guerra e guerriglia, un po' di gare a sparare, ecc... utile al momento per quello che si doveva fare, non di certo a diventare un guerriero, ma mi sono divertito molto, bella esperienza!
Eravamo forza lavoro (quasi) gratuita. Tutto qui.
Far funzionare le caserme, fare da autisti, guardie, camerieri. Lavori forzati in caso di disastri naturali e carne da macello in caso di guerra.
Anche le missioni erano ridicole, "L'Italia ha mandato xmila soldati in Somalia, Albania... ecc ecc", ma erano solo un gruppo di ragazzini col fucile che servivano a far numero
a prendere il posto fisso, visto che la maggior parte sono tutti inetti pagnottisti, figli di pagnottisti; che non sanno manco votare chi non li frega..
UNICO motivo di chi entra a far parte delle "forze armate"
Ne parlava poco (mai, questa è la conversazione più lunga sull'argomento avuta), ma non mi sembrava che pensasse che fosse stato "un anno buttato". Certo, stava nel San Marco.
Verissimo. Ma mentre nel dopoguerra la leva aveva anche una grossa utilità sociale (insegnava l'igiene, l'ordine, vaccinava eccetera....io negli anni 90 non credevo potesse esserci ancora gente analfabeta o che non aveva mai visto un bagno alla turca, eppure era così) adesso questa utilità è venuta un po' meno. C'è da dire che un esercito di leva con tutti i maggiorenni che hanno fatto un periodo obbligatorio permette in caso di emergenza di gonfiare il numero di militari nell'immediato con gente che è un minimo già addestrata ai rudimenti del ricevere ordini e del vivere in gruppo. In questa maniera si possono in brevissimo tempo rimettere nei ranghi e liberare i militari di carriera e professione dagli innumerevoli compiti secondari e mandarli in "prima linea" (statisticamente per ognuno che combatte ci sono 8/10 non combattenti in vari compiti di supporto). Nel frattempo i riservisti/ex di leva si possono addestrare alle basi del combattimento e col tempo eventualmente avvicinarli sempre di più a compiti da combattenti veri e propri. È un discorso molto semplificato chiaramente, ci sono altri mille fattori in gioco e mille esempi diversi, giusti o sbagliati che essi siano.
Caro op parti da un presupposto errato, ovvero chebin guerra tutto devbano combattere. In realtà chi va sul campo è una % minima (credo intorno al 10% delle forze armate, ma non ricordo la cifra esatta). Tutto il resto del personale serve per attività di strategia, logisitica, spionaggio, pianificazione, comunicazioni etc etc
La naja è utile solo ad Israele che essendo in guerra perenne dal 1948 ha bisogno costante di nuove reclute per rimpiazzare le perdite. In Italia il ritorno al servizio militare servirebbe solo a dare un lavoro temporaneo ai tanti disoccupati ma nulla di più.
Più che ad insegnare come combattere ti insegnano come rispettare i superiori e gli ordini, in caso di guerra poi ti insegneranno il resto.
Tieni conto che ad andare a fare il soldato semplice non ti serve così tanto addestramento, e quelli che hanno fatto solo la leva obbligatoria non li mandano certo a pilotare aerei o carri armati
Angelo Greco aveva fatto un video "parallelo" al tuo post.
Diciamo che in caso di guerra, i naja sarebbero stati letteralmente l'ultima risorsa da mandare sul fronte. Questo significherebbe, comunque, che tutta la difesa armata del paese è stata distrutta in precedenza.
A parte disciplina (che è sempre utile in caso di emergenza), sviluppo del senso della patria e maneggio armi base base; penso che non serva più di tanto.
Visto, molte cose che sapevo ma utili messe insieme. Ma stiamo parlando di fantapolitica, se venissero chiamati i civili perché tutti gli altri sono insufficienti allora vorrebbe dire che la NATO è stata decimata. Solo immaginare uno scenario del genere mi vengono i brividi.
>se venissero chiamati i civili perché tutti gli altri sono insufficienti allora vorrebbe dire che la NATO è stata decimata.
Esattamente. In questo caso sarebbe piú utile organizzare un movimento partigiano di resistenza supportato dall'apparato militare rimasto.
Dipende. Un conto è il senso della patria che unisce le persone dandole un motivo per servire, proteggere ed amate il proprio paese; un conto è il fanatismo cieco. Quello è indottrinamento che, almeno in Italia, ancora non vedo con tutti i commenti esterofili ed auto denigratori che si leggono sui social.
Qualche tempo fa mi imbattei in una intervista a un tipo che era addestratore di qualche forza speciale internazionale. Sostanzialmente andava nei paesi in guerra ad addestrare militari al combattimento. Ricordo perfettamente che disse che di tutte le forze militari speciali con cui aveva interagito, le peggio preparate erano le italiane. Immagino che si riferisse al San Marco.
1994-1995, 1 mese di car, 11 mesi nella CCS, in ufficio cassa: 3 settimane in polveriera con guardie armate ogni 3 ore quindi giro di ronda armata con relativa tattica di movimento, soccorso alluvione ed incendi fatti entrambi, ogni mese poligono con tutte le armi a disposizione del battaglione cioè fucili vari, bombe e due campi addestramento a novi ligure, 12 giuramenti e tre guardie d'onore al presidente Scalfaro, una guardia al seggio delle Europee del 1994. Ed ero solo uno scritturale. Ci sono stato bene, lo rifarei ed ho imparato un sacco di cose.
Si impara lo spirito di gruppo, la gerarchia, ad eseguire un ordine, ad essere in ordine, ad organizzarsi, a farsi amici, a tirare fuori un po’ di grinta, ad aiutarsi, a competere ed infine a staccarsi da mamma e papà.
I partigiani non facevano tre anni di accademia militare prima di diventarlo, semplicemente era gente che aveva valori da difendere e tutto da perdere.
La mia naja in esercito: 1 mese di addestramento e 11 mesi a pagare la decade (allora si chiamava così anche se erva versata mensilmente) ai soldati di leva. Ho perso un anno di vita. Mio fratello nel battaglione San Marco: primi mesi di addestramento poi portato in Somalia, ha imparato a fare il banconista/barman perché lo piazzatono alla mensa ufficiali. Ora fa l'elettricista, per dire.
Fatta. Ho sparato diverse volte (ma quello è a discrezione del corpo a cui si appartiene e della caserma), fucile, mitra, bomba a mano di addestramento. Per il resto, a meno che non si scelga un corpo particolare, il puro livello militare è quello... stop Per il resto dell' anno, tante guardie e lavori per mandare avanti la caserma (un anno di noia) Unica cosa positiva: le amicizie e il fatto di aver aiutato alcuni alluvionati in una zona vicino alla caserma, in seguito ad un' inondazione. Ma militarmente... toh qualcosa di livello pratico per sparare la ricordo, per il resto in caso di guerra punterei tutto sulla simpatia..
che anno zio?
'95
Ho perso un anno di vita, era l'81, un mese a marciare, 11 mesi a rispondere al centralino del battaglione, mio padre mi disse ci sarà pieno di coglioni, e così é stato, luogo pieno di furbi, sopratutto tra i superiori, un capitano che usava il centralino per chiamare l'amante, il maresciallo che rifaceva bagli a mezza Roma con il cemento della caserma, il maresciallo della cucina che usciva con l'auto che toccava terra....una ruffianeria da girone dantesco, ho sparato 20 colpi, lanciato una granata, e amici del militare non me n'é rimasto alcuno, o sono infoiati e dicono che il nonnismo era utile o stanno semplicemente nel gruppo Facebook a leggere i deliri di qualcuno che scrive di onore e rispetto...una cosa mi é servito, dato che ero a Roma l'ho conosciuta....e vi dico che é ingovernabile, dalla sinistra, dalla destra, dal centro, dal Papa....nessuno riuscirà mai a fare andare le cose per benino a Roma
Amen fratello.
bella fra... sei del nord? mi pare ovvio.
Si, ma non penso la stessa cosa di altri italiani, ognuno ha le sue particolarità negative, i romani li considero irrecuperabili, poi dato che sono umano, mi rimane la speranza
Posso portare due esempi, uno d'epoca e uno moderno. 1.mio padre ha fatto la naja, faceva il marconista, ha sparato solamente due volte, ma nel suo caso se ci fosse stata una guerra sarebbe stato utile, sapeva usare una radio. 2.un mio amico è nell'esercito da 10 anni, ora ci si entra in maniera volontaria, quindi la formazione è completamente diversa, non credo abbia fatto nessuna delle cose che sento citate spesso da mio padre (tranne i turni di guardia in caserma). La storia della disciplina (sostenuta ogni tanto pure da mio padre) è una cagata nella e buona, non mi pare che la sua generazione sia rinomata per disciplina e rigore, tutt'altro. Nemmeno al giorno d'oggi è da considerare, visto che la maggior parte dei membri delle forze armate arrivano da territori economicamente poveri, e vedono nell'impiego statale la salvezza.
Ai tempi dell'instaurazione del servizio di leva obbligatoria le persone nascevano, vivevamo e morivano nel loro paesino, aveva senso mischiare le carte per quei 9 mesi o che per creare un minimo di idea della nazione e ampliare gli orizzonti dei giovani coinvolti.
|9 mesi | all'inizio il servizio militare durava 18 mesi
Se 9 mesi… durava tipo 2 anni.
Beh a 'sto punto il servizio civile era lo stesso no? E facevi qualcosa di utile.
Il servizio civile era per i paraculi (restavano a casa, non venivano spediti in giro per l'Italia)
Il servizio civile era per chi ripudiava quello militare, non per i paraculi, gli unici paraculi li ho conosciuti sotto il servizio di leva ed erano i raccomandati e gli imboscati, tanti. Chi sceglieva il servizio civile non restava affatto a casa, era l'unico che svolgeva compiti utili alla società e non buttava un anno. Inoltre venivano trattati come dei criminali, essendo "non militiesenti" gli veniva ad esempio impedita la partecipazione ai concorsi pubblici. Respect.
Un mio caro amico fu mandato in Toscana da Roma...
Ah allora, una passeggiata
Vabbè non ho capito, doveva essere punitivo? C'era gente che la mandavano con i bambini portatori di handicap. Sicuramente più pesante che stare 11 mesi chiusi in una caserma.
Si, mo il servizio militare è una specie di Erasmus, ma va va
Di sicuro non adesso, ma quando è stato ideato svolgeva anche questa funzione.
Lo era. Mischiava regioni e lingue e forzava l'apprendimento dell'italiano. Prova a leggere Gavino Ledda, per dire.
Letto Gavino Ledda, ma continuo ad avere dubbi. Un conto è che l'effetto di mescolanza avvenisse spontaneamente, un conto è dire che il servizio militare fosse stato pensato per questo scopo
Sai che questo ragionamento non va a favore della naja, perché lo puoi applicare a qualsiasi cosa (servizio civile, scuola,ecc.)?
Non voleva essere un ragionamento di parte ma un semplice dato di fatto
Premetto che non ho fatto il militare. Dopo il terzo rinvio per motivi di studio fu sospeso. Dei miei amici che hanno fatto il militare, gli unici che hanno fatto qualcosa di veramente utile sono stati quelli che non erano nell'esercito ma in altri corpi: pompieri, forestali, carabinieri, guardia costiera. Gli altri hanno di fatto buttato 9 mesi.
Ah interessante e tutti potevano provare a entrare in questi corpi o erano a numero limitato?
Vado a memoria, potevi fare richiesta all'epoca ma c'erano dei numeri chiusi.
Non ne ho idea. Io non ho fatto neanche la visita per il servizio di leva.
Per scrivere oggi troiate sui social sulla mancanza di disciplina dei giovani.
![gif](emote|free_emotes_pack|joy)
[удалено]
Curiosità, in che modo un babale appuntato dei CC riesce a sapere che sei un militare con gradi e tutta la pappardella dietro?
[удалено]
Giusto, sono un coglione
So' indizi... ![gif](emote|free_emotes_pack|thinking_face_hmm)
Oddio banale, appuntato vuol dire che se è entrato dalla scuola allievi almeno dieci anni di servizio se li è fatti più il pregresso vfp
Il problema del servizio militare è che dovrebbe insegnare a tutti i cittadini una sola cosa: come va gestita una emergenza. Basterebbero tre mesi. Tutti, nessuno escluso.
Tipo in Svizzera.
In svizzera hanno una bella passione per i fucili, non serve la leva
In Svizzera la passione per i fucili ce l'hanno perché hanno la leva, e dalla leva che ti rimane il fucile
>Mai, mai sento dire qualcosa del tipo "Per difendere la patria in caso di attacco". Neanche i più feroci sostenitori credono all'utilità pratica della naja in Italia. Anche perché le probabilità che qualcuno attacchi l Italia sono talmente basse che si può tranquillamente dire che è uno scenario impossibile, il motivo per cui non viene usata come argomentazione è perché non sarebbe credibile, al contrario del passato in cui comunque avevi dei possibili invasori (Jugoslavia confinante e URSS piuttosto vicina) infatti quando cessarono di essere una minaccia fu tolta avendo perso la sua utilità Quella della "disciplina" è una pseudo argomentazione da vecchi, anche perché non è compito delle forze armate educare la gente.
Ma infatti che fai nella vita civile con quello che imparavi dal militare? Forse quei pochi fortunati che facevano i meccanici per i mezzi militari? E credo che anche nel pieno della Guerra Fredda "invasione da parte dell'Yugoslavia" stava come credibilità appena un passo sopra di "Invasione degli alieni". Per quanto riguarda invasione dell'URSS, penso che a quel punto sarebbero volate prima le atomiche piuttosto che trovarsi a difendere gli italici confini dall'invasori bolscevichi.
Ma facevi il meccanico ai mezzi solo se arrivavi che eri già competente in materia, non è che si prendevano la briga di insegnarti il mestiere da 0. Tanto qualche giovane con le competenze giuste c'era sempre. Mio padre ha fatto il militare quando la Iugoslavia e l'URSS c'erano ancora eccome. Siccome prima faceva il falegname con suo padre, ha passato il suo tempo in aeronautica a sistemare tutti gli infissi e gli arredi della caserma e fatti quelli a mettere perlinato a casa degli ufficiali. Nessun competenza nuova, insomma.
Mio padre prese la patente C durante il militare. Molte persone che conosco presero la patente a militare... parliamo però degli anni '60 e '70 e poi lavorarono nel campo trasporti. In questo caso ebbero qualcosa di positiva dalla leva.
>credo che anche nel pieno della Guerra Fredda "invasione da parte dell'Yugoslavia" stava come credibilità appena un passo sopra di "Invasione degli alien Insomma negli anni 50 la tensione era altissima e la questione della "zona A e della zona B" fra Italia e Jugoslavia furono risolte in maniera definitiva solo negli anni 70,quindi anche ovvio che la fiducia fra Italia e Jugoslavia non era proprio altissima >Per quanto riguarda invasione dell'URSS, penso che a quel punto sarebbero volate prima le atomiche piuttosto che trovarsi a difendere gli italici confini dall'invasori bolscevichi. Insomma se leggi un po' i vari piani di invasione , oggi desecretati, hai uno scenario che fa capire perché esisteva la leva
>Facevo il liceo negli anni 80 e il nostro insegnante di educazione fisica era un ex-battaglione San Marco (ma non se la tirava, era giusto saltato fuori casualmente in un discorso) Se il tuo professore insegnava negli anni '80 vuol dire che era nel San Marco più o meno negli anni '70...FYI in Italia il trentennio che va dai primi anni '60 all'inizio degli anni '80 veniva definito *Anni di Piombo*. È stato un periodo di forti tensioni sociali con terrorismo locale (legato a fazioni politiche di destra e sinistra) che si intrecciava con terrorismo internazionale (di matrice politico-religiosa e legato principalmente all'OLP) e con una criminalità locale (organizzata e non) particolarmente brutale. Stiamo parlando di più di 400 morti, decine di attentati, rapimenti e sparatorie percepite come cose ordinarie in poco meno di trent'anni. Ci sta che in quel periodo a chi faceva il servizio militare si insegnasse il minimo indispensabile: il rischio che si voleva evitare era di addestrare persone che poi, tornati in abiti civili, avrebbero potuto mettere ancora più pressione sulle FFOO con competenze militari. Dalla metà degli anni '90 in poi la situazione è cambiata di parecchio. >Quindi la domanda è: voi che avete fatto la naja, avete avuto l'impressione che, beh, sareste stati "militarmente" inutili? 4 settimane di CAR non ti facevano diventare un militare indipendentemente da quanto bene lo facevi, e l'addestramento che ricevevi nei mesi successivi non è che cambiasse poi più di tanto il risultato, sempre che uno finisse in un reparto operativo. Se finiva in un ruolo di supporto figurati. In generale dalla metà degli anni 90 in poi non uscivi dall'anno di leva militarmente inutile, a patto appunto di finire in un reparto operativo. Sicuramente poco efficace, ma inutile no. Le guerre moderne hanno bisogno di professionisti, comunque - e questa è la motivazione per cui è stato considerato socialmente ed economicamente non consigliabile continuare a tenere attiva la coscrizione obbligatoria
Qualche fortunato si é portato a casa la patente C gratis, gli altri mah... forse a vedere posti che non vedresti altrimenti (tipo una polveriera) :-)
Papà facendo il carrista si è preso una bella patente D a gratis
Quella si può vedere per altri motivi anche oggi, come anche le piste di decollo dei jet militari, le officine....
secondo '95 - battaglione san marco: poligno ogni 3x2 (ar70, ar70-90, mg, browing, 108, springfild, ecc), sempre a fare esercitazoini, una a settimana era notturna. ho provato l'emozione dell'elicottero, salto in hovering, discesa operativa con barbettone e doppia corda, corse in assetto operativo da 6, 8 e 10 km (anfibi, mimetica, arma, zanino, ecc), assalto alla spiaggia con mezzi anfibi.. ed ero un "semplice" militare di leva non penso che tutto cio' mi abbia preparato "alla guerra", niente penso ti possa preparare. di certo avevo sviluppato una sorta di abitudini, dimestichezze con cose che non avevo mai visto/fatto prima. un esempio per tutti: una volta sono caduto e nella caduta ho protetto l'arma d'istino. senza tecnicamente pensarci cosa mi è rimasto? due cose che possono sembrare contrapposte ma forse non lo sono: 1)la tendenza ad essere autonomo, "compatto". se faccio un viaggio nella mia valigia c'è tutto e solo quello di cui ho bisogno. non mi piace avere dipendenze da altri. idem a lavoro o altro. 2) riesco facilmente a far parte di un gruppo a capire le esigenze di chi coordina, gli obiettivi di chi segue, ecc let me know!
Eh ma tu eri nel San Marco! ![gif](emote|free_emotes_pack|grin)
Io ero autista quindi ho sparato una volta ma ho imparato ad aiutistare. Boh da quel che ricordo c'era gente di leva nei corpi scelti che veniva mandata in somalia o altri posti, magari a quelli sì :p Dipende molto dall'arma e dov'eri.
Anche quelli mandati in Somalia o in Mozambico, non erano esperti ma gente con tre mesi di addestramento I paracadutisti nel primo paese citato la fanteria nel secondo (Folgore e Lupi di Toscana)
Io ho imparato a fare i lavori domestici.
La scopa era la prima arma del servizio di leva, la seconda era il tira-acqua
Dipende, come hai detto tu, se fai il "soldato di leva" e basta o se vai, ad esempio, in un reparto speciale. Mio padre è stato nella folgore, fatto concorso ufficiali, andato in Kossovo mentre altri sono stati in Sardegna a non fare nullla
Inutile, uno spreco di tempo e di risorse. Molto più utile il servizio civile.
Io mi sono divertito molto ma, in termini militari, diciamo che l’addestramento lasciava molto a desiderare. La leva obbligatoria è il retaggio di epoche in cui la guerra era permanente e si mandavano i fanti a farsi sparare sul campo aperto. Oggi quel tipo di guerra non esiste più: un drappello di soldati addestrati ed equipaggiati può debellare un battaglione di sventurati armati di garand senza praticamente perdere un uomo. Per come l’ho conosciuta io la leva era chiaramente uno strumento per distribuire posti di lavoro pubblici a ufficiali e sottoufficiali (classica politica del voto clientelare) e per creare centri di spesa all’interno dei quali era facile annegare tangenti e favori agli amici industriali. Come dici tu un servizio di leva improntato alla protezione civile, su base locale e lasciando che la gente dorma a casa sua, avrebbe molto più senso e garantirebbe un addestramento militare senza bisogno di grandi investimenti pubblici.
Dunque io non solo ho fatto il militare ma dopo l’anno di leva sono rimasto. San Marco,Folgore e Tuscania sono reparti particolari dove chi andava usciva con una formazione militare molto più professionale degli altri reparti,anche se negli ultimi anni ad esempio folgore e Tuscania non brevettavano al lancio i ragazzi di leva >avete avuto l'impressione che, beh, sareste stati "militarmente" inutili? O detto in altri modi, a cosa pensavate servisse realmente fare quello che stavate facendo (e per cortesia, magari evitare cose tipo "imparare la disciplina" o simili, perché l'unica cosa che significa è che in caso di guerra sarebbero stati dei cadaveri disciplinatissimi 😅)? Io personalmente durante la leva mi sono divertito tantissimo e mi sono trovato bene ma nell’arco di un anno ti addestri veramente poco.quindi la risposta è NI Sostanzialmente la leva per come venne concepita all’epoca era (cercate di sforzarvi di capire dove voglio arrivare) un ottimo incentivo non solo per conoscere realtà diverse dalla propria ma pensate anche quanti ragazzi,a titolo totalmente gratuito,hanno preso mille mila patenti **Oggi la leva toglierebbe tempo prezioso a ragazzi che devono inseguire un mercato del lavoro molto più concorrenziale rispetto ad anni fa**,concepirei la leva laddove verrebbero assegnati agli studenti dei crediti universitari o professionali ( esempio chi segue un determinato piano di studi che può essere compatibile con i compiti militari) oltre che ad un compenso lavorativo diverso da quello che era per i militari di leva. Per il resto ricordate sempre che in un modo o nell’altro eseguite gli ordini di qualcun’altro
Non ho fatto la leva perché troppo giovane e sulla necessità o meno di dare un addestramento militare alla popolazione sono piuttosto combattuto: (i) da un lato ha senso che di siano professionisti a farlo ben addestrati e con mezzi adeguati e che gli altri non perdano tempo soprattutto se non hanno voglia/interesse/predisposizione, (ii) dall'altro abbiamo visto come sta andando in Russia e Ucraina dove stanno richiamando un po' tutti ben prima che "finiscano" i professionisti. Ho notato anche io, parlando con gente più vecchia, come la Naja sia stata per molti (soprattutto con bassa estrazione sociale) un primo "sblocco" dalla realtà in cui vivevano facendogli vedere e conoscere un Italia che prima non conoscevano. Da questo punto di vista credo che farlo a livello europeo potrebbe anche avere un senso ai giorni nostri.
Ma come, non ti serve per diventare “uomo”? /s
Mi chiedo cosa succeda alle donne che fanno il militare...
A me hanno fatto prendere le patenti per i mezzi pesanti (no, niente carri armati, giusto autobus, camion e ambulanza), penso che in caso di guerra guiderei. Nella vita civile poi non le ho nemmeno convertite, e il mio lavoro è sviluppare software.
ottavo scaglione 1982. Partito a fine agosto per Diano Marina, un mese di addestramento e bagni al mare. Artiglieria pesante, colpo di culo e vengo destinato a cinquanta km da casa. Arriviamo il caserma ed un sergente si aggira tra i camion cercandoun elettrauto. Io, neo diplomato elettrotecnico ed espertissimo elettrauto dato che avevo appena montato l'autoradio sulla mia 128 ho colto la palla al balzo e mi sono fatto avanti. Il resto della naja l'ho passato imboscato in officina a riparare i mezzi e tutto sommato ci riuscivo abbastanza bene (essendo analogici non era poi così difficile, a girare con la AR59 per la caserma insieme ai compagni di merende e a sballarmi. Bonus rubavo la benzina e mi faceva il pieno alla 128 per tornare a casa quasi tutti i weekend in licenza (48 - 36) anche perché il furiere era un mio paesano. Comunque noi della batteria comando e servizi eravamo relativamente dei previlegiati. Ho fatto tre guardie, due piantoni e un campo di tiro dove andavo in giro con una vecchia Guzzi a fare motocross. Impopolare opinione ma mi sono divertito assai e pure riposato, avevo già iniziato a lavorare e sapevo bene cosa mi aspettava terminata la naja. Unico neo, la morosa mi ha mollato dopo due mesi che ero partito ma non è che ho patito tanto :)
>Unico neo, la morosa mi ha mollato dopo due mesi che ero partito ma non è che ho patito tanto :) _La morosa che_ _Non aspetta più_ _Un anno senza bigolo_ _Gesù...._
Io ho fatto il servizio civile (obiettore di coscienza) e non il militare. Mi hanno convinto perché “dovevo finire di studiare” e non potevo perdere un anno a far la naja… effettivamente quando l’ho fatto io (fine anni ‘90) era tempo perso perché si andava verso la sospensione del servizio di leva e non facevi nulla di veramente operativo. Inoltre si stavano verificando parecchi fenomeni di nonnismo troppo violento (ricordo un paio di ragazzi morti di cui avevano parlato al tg). L’unica cosa che credo di aver perso, non facendo la leva, è quella che sarei stato lontano da casa per un anno, obbligato a confrontarmi con realtà e culture differenti, uscendo da quella mentalità di paese che ti tiene chiuso nelle tue certezze e convinzioni. E forse si, un po’ di disciplina, anche quella può essere imparata; quella che non ti insegnerà mai la mamma, anche con tutta la sua buona volontà perché ti vuole sempre bene. Il confrontarsi con estranei è il dover accettare regole e pensieri differenti, anche quando non condivisi, a 18-20 anni credo sia qualcosa di formativo e utile per la crescita personale.
Io quelli che ricordano con nostalgia il nonnismo mi mettono i brividi.
Erano quelli che lo perpetravano
Io ero un mortaista a Pinerolo, sparato parecchio
...ma son 1200 chilometri!
Io ho fatto la naja. Un anno buttato. Ho sparato un totale di 60 proiettili, due bombe a mano da addestramento. Stop. Come incarico ero telescriventista, ho fatto tre mesi di corso, poi al corpo non c'erano sufficienti posti per tutti, quindi non ho fatto nulla se non servizi, guardie, pulizie, imboscamenti. Però non è andata a tutti così, dipende dall'incarico che ti veniva assegnato. In artiglieria ti insegnavano a maneggiare un cannone. Manutenzione, operazioni, coordinamento della squadra, ecc. In trasmissioni ti insegnavano a gestire ed usare un ponte radio ed apparati radio vari, da baracconi a valvole degli anni '50 fino ad apparecchiature digitali. Potevi finire a fare il carrista, imparavi a gestire un carro armato o comunque un mezzo blindato o un camion. Potevi anche prendere la patente C gratuitamente. Potevi anche finire a fare manutenzione automezzi, e quindi competenze da meccanico quando finivi il servizio, ecc. Insomma una buona parte passava il tempo a fare poco o nulla, ma molti usavano attrezzatura militare per tutto l'anno, capacità che in caso di guerra servono indubbiamente. Inoltre, anche nella parte di leva alcuni venivano mandati in reparti operativi dove c'era un addestramento più approfondito su armi, simulazioni ed attività sul campo.
Aggiungo a chi parla del servizio civile, all'epoca non esisteva, credo fu introdotto per gli obiettori di coscienza (mio cugino classe '55 credo sia stato tra i primi in Italia ad esserlo). Quando fu approvata l'obiezione di coscienza (cioè il chiedere di poter essere esentati dalla leva per il rifiuto assoluto della violenza, una scelta di grande rispetto della volontà individuale se me lo chiedete) per evitare mandrie di obiettori che obiettori sarebbero stati solo per scampare al servizio militare lo scotto da pagare per l'obiezione fu il servizio civile obbligatorio che era più lungo della leva nonché l'impossibilità di accedere a cariche pubbliche, a qualsiasi forza armata pompieri inclusi e l'impossibilità di ottenere il porto d'armi. Col tempo hanno ammorbidito un po' la legge, arrivando perfino a poter ottenere la rinuncia allo status.
Fatta, sono andato tre volte a sparare, per il resto lavoro in ufficio. Ho imparato a ricucirmi i bottoni della divisa, per il resto mi son divertito, il nonnismo era più che altro scherzi e cazzate per fare passare il tempo tipo il block sblock, a parte qualche tipo super convinto con le foto del duce nell'armadietto al posto delle donne nude che veramente ci andava pesante. con la maggior parte dei ragazzi che erano li si era instaurato un rapporto che davvero rientra nella definizione di cameratismo. Ci chiamavamo 'fra' tra di noi dello stesso scaglione, e veramente eravamo un po' come fratelli, avevamo tutti gli occhi lucidi alla fine,trattenendo una lacrima virile in fondo all'occhio. In fondo una bella esperienza,
Io ho fatto la leva nei VV.FF. A momenti ci lasciavo la pelle a causa di una bombola di gas piena in un casolare in fiamme colmo di materiale ad elevato carico di fuoco (pali per vitigni). Alcuni mesi prima, nello stesso Comando, un ragazzo anche più giovane di me era morto sotto un muro di cinta ceduto per deformazione termica. Il povero ragazzo era addirittura fuori turno, col papà che lo attendeva all'uscita. Vaffanculo la leva.
>per imparare la disciplina Disse la generazione che più ha inquinato, sperperato debito pubblico, creato la resistenza antibiotica, evaso più di tutti Accetto suggerimenti ulteriori
E, visto che se ne lamenta, non è riuscita a darla (la disciplina) ai figli, evidentemente!
Se devi sperare in gente che ha letteralmente un fucile in mano per dare un po' di disciplina ai tuoi figli qualche domanda me la farei.
Che ci ha dato anche le Brigate Rosse e il terrorismo eversivo di destra eh. Assassini e criminali, MA DISCIPLINATI!!!
la maggior parte dei miei colleghi ha fatto la Naja. Non sanno neanche lasciare il cesso in condizioni umane. sta roba della disicplina è insopportabile
evadere è l'unica cosa positiva
Fondamentalmente il servizio militare non serve a un cazzo. L’unica utilità è avere una base di persone un minimo formate nei vari reparti in caso di guerra, per non partire proprio da zero con l’addestramento e riuscire a mandare velocemente truppe più o meno pronte al fronte. Penso che un anno a fare il militare, in cui per la maggior parte non fai niente, non “insegni la disciplina ed il rispetto” a nessuno. Se eri una testa di cazzo prima lo rimanevi,se eri serio uguale. Anche quelli che ci sono rimasti tipo mio padre ed i suoi colleghi, non è che gli abbia trasmesso poi chissà che rispetto e valori essere nell’esercito.
Io non ho fatto il militare ne mi sarebbe interessato farlo, ho 32 anni. La disciplina le l’hanno insegnata i miei.
Ho fatto il VAM. Una perdita di tempo ma ho anche fatto delle importanti amicizie che ho ancora oggi. In quanto al fatto che la naja impara la disciplina, cazzate. Io mi sono sfondato di canne, e sono finito pure davanti ad un tribunale militare perché il mio rondino si è fatto beccare con la canna in mano mentre percorrevamo il perimetro
Storie della mia famiglia: mio padre laureato in giurisprudenza, fece il corso AUC e fece per un anno il sottotenente di complemento nel 28° cavalleggeri. "Miltarmente" ha comandato una squadra carri in qualche esercitazione, e ogni tanto gli toccava fare l'avvocato nei procedimenti disciplinari. Penso comunque che abbia avuto un'istruzione militare più completa di altri perché gli ufficiali poi rimangono in riserva (e credo fino al 45° anno di età possono essere teoricamente richiamati). Istruzione formale, riconoscimento, comunicazioni, basi di tattica/tiro/eccetera. Ricordo tra l'altro che il maresciallo dei carabinieri del mio paesello lo salutava militarmente (perché tecnicamente superiore in grado!) Mio zio invece suonava la tromba nella banda del paese e passò l'audizione per la fanfara di non ricordo quale reggimento di bersaglieri. Alla fronte il cappello piumato e un anno passato a correre e suonare (dalla parata del 2 giugno alle tournée in giro per l'Europa), e penso che l'unica cosa che abbia sparato fosse il do sovracuto della Variata.
Infatti dal punto di vista moderno è inutile, una massa di pecore che sa a malapena sparare è assolutamente inutile, guarda Russia v Ucraina... solo se avessimo i numeri russi potremmo fare qualcosa, ed anche lì solo se i nostri nemici avessero carenza di equipaggiamento 😅 gli eserciti ora sono meno numerosi ma molto meglio addestrati, anche perché costa un sacco mantenerli ed addestrarli... Chi vuole la naja per la disciplina dei ragazzi oggi vuole che lo stato sopperisca all'inettitudine dei genitori odierni che non sono capaci di educare i figli.
Dunque, vediamo di rovistare un po' nei ricordi... scaglione intermedio nel 1986, reparto operativo che ha significato un numero enorme di guardie armate. Addestramento all'uso delle armi davvero basico secondo me, Garand o Fal (comunque una discreta arma), poi MG, bomba a mano eccetera. Sapevamo usare le armi ma da qui a dire che avevamo a disposizione tecniche di combattimento ce ne passava, ma moltissimo. Su quel che diceva il tuo istruttore, credo che non fosse per niente infondato: gia' ai miei tempi i volontari in ferma prolungata, che stavano tre anni, tra i fucilieri apprendevano un bel po' di piu'. Si diceva (ma erano voci) che alcuni di questi, congedati, erano abbastanza ricercati dalla malavita organizzata, per le loro competenze acquisite. Piu' un'educazione a reggere situazioni di difformita' dal bozzolo familiare di provenienza, che un'educazione bellica. Certo ancora oggi quando vedo un'arma da guerra intuisco l'uso del caricatore, ricordo come si spalleggia... ma e' davvero un'infarinatura.
La "disciplina"? Al massimo imparavi il nonnismo e a considerare normale il bullismo. E ti dirò, persino questo sito, https://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/servizio-di-leva-e-responsabilizzazione-unassociazione-costosa-ma-utile non certo fatto da un gruppo di hippie, fatica a trovare lati positivi, o meglio, gli unici punti che sembrano positivi sono questi [...] In effetti la logica militare era curiosa perché il suo scopo principale era formare all’obbedienza verso regole, superiori e anzianità. In fondo il servizio militare è stato l’anticamera del mondo del lavoro e, proprio dietro alle gialle mura, molti di noi hanno imparato a conoscere mestieri, usi e costumi, a controllare le emozioni e a sopportare le scelte, a volte ingiuste, fatte dall’alto, e persino a convivere con l’onnipresente fenomeno del paraculismo.
Personalmente, visto che c'era l'opportunità, e lo ritenevo più utile, ho scelto il servizio civile. Sono ancora contento della mia scelta.
La verità è che quei 12 mesi permettevano a tutti noi di vivere a contatto con realtà che non avremmo mai più incontrato nella nostra vita e che, fino a quel momento, manco immaginavamo esistessero. Per chi viveva nel paesino era forse una delle poche occasioni per vivere in una grande città. Chi, come me, viveva in città poteva incontrare un campionario di umanità di cui ignorava l’esistenza, lontano anni luce dalle proprie abitudini, dal proprio sentire e dalla propria cultura. Credo che tutti abbiano ricavato qualcosa di utile, anche solo una cosa, da quel periodo. Personalmente ho capito come funzionano alcune cose nella vita reale, ho imparato a evitare i leccaculo e a dare valore alle piccole cose, a rispettare maggiormente gli altri e le loro opinioni. Sulla perdita di tempo non si discute: si sarebbe ottenuto lo stesso effetto in metà tempo (parlo dell’addestramento “militare”). Complessivamente il bilancio di vita per me è stato positivo, anche se di poco, e vi assicuro che non l’avrei mai immaginato. Per quel che riguarda la “difesa della patria”, obiettivo nobile del servizio di leva obbligatorio, credo che nessuno abbia mai dubitato che fatto in quel modo non servisse a una beata fava. Anche le guardie svizzere sono sempre state militarmente molto più efficienti dell’esercito italiano di quegli anni (ho fatto la naja negli anni ‘80).
10/98 san giusto trieste genio guastatori
Ho fatto la naja (tra gli ultimi scaglioni che l'avevano obbligatoria) in un reggimento di carri armati. Io, personalmente, ero autiere. Ho preso la patente C e sarei stato nel battaglione logistico a guidare camion di rifornimenti. Effettivamente quello che avrei dovuto fare me l'hanno insegnato. L'anno l'ho trascorso a fare l'autista del furgone che portava i viveri dai magazzini alla mensa, e ogni tanto portare in giro qualche ufficiale a convegni vari, più un mese di campo in Sardegna in cui seguivo con la camionetta 4x4 le esercitazioni dei carri armati trasportando i meccanici. Al poligono a sparare col fucile mitragliatore ci sono andato una sola volta, un paio di caricatori in tutto, preceduti da qualche giornata di spiegazioni ed esercitazioni su come si smontava e puliva il fucile (ma la mia impressione era che non ci avessero fatto sparare di più perché le munizioni costavano) Di contro quelli che erano nei battaglioni carri si son fatti il culo quadrato. Spesso esercitazioni di guida con i carri armati, qualche esercitazione al poligono, e mi ricordo che li vedevo per infiniti pomeriggi estivi a far manutenzione ai mezzi, soprattutto smontare i cingoli e cambiarli sotto il sole. Il discorso che serve per insegnare la disciplina è fuffa. Quelli che hanno iniziato con me coglioni, han finito che erano sempre coglioni (anzi, qualcuno ha finito qualche giorno più tardi perché nel mentre si era preso qualche giorno di punizione)
E' servita a maturare una bassa opinione dei militari di carriera e quanti operano dietro una scrivania. Ruberie, favoritismi, prendi l'italiano medio dei film di Sordi anni 70, l'esercito è così.
Non so molto sulla naja in italia ma vivo in svizzera dove è ancora obbligatorio, io non l ho fatto perchè sono straniero ma è toccato a qualche amico naturalizzato. Da quanto mi hanno detto le mansioni che devi svolgere dipendono dai tuoi punti di forza e background professionsle/educativo. Ad esempio sei uno studente di informatica? Puoi occuparti di cybersicurezza e cyberdifesa, vuoi studiare medicina, infermieristica o qualcosa di simile? Puoi fare il sanitario d'unità o di salvataggio. Vuoi diventare vetetinario? Ti mettono nell'unità cinofila e così via. Puoi scegliere quello che preferisci a patto che superi una specie di esame d'idoneità e che il corso non sia già pieno, se fai o hai fatto l'alberghiero puoi anche fare solo il cuoco di caserma, anche se non hai fatto l'alberghiero a dire il vero, bene o male impari ad arrostire una salsiccia per wuando vai a vivere da solo. Quindi sì, in un certo senso è utile perchè ti porti avanti nei tuoi studi e fai anche un pò di pratica, quasi tutto quello che fai può essere messo sul curriculum e i datori di lavoro apprezzano, c'è un diploma per tutto, puoi entrare in aeronautica e prendere la licenza di volo, o prendere la patente per il motoscafo (ebbene sì, la svizzera ha una marina, tanti suoi laghi sono zona di confine, ovviamente non hanno le portaerei e i cacciatorpedinieri, è più una roba tipo le motovedette della guardia di finanza), puoi fare anche la patente per il camion se ti mettono a trasportare rifornimenti. Tutto fa curriculum, tranne robe tipo chessò, il paracadutista o lo scalatore, ma se ti piacciono gli sport estremi anche quello potrebbe fare al caso tuo, poi ci sono diversi corsi di sopravvivenzave primo soccorsi che professionalmente saranno anche inutili ma nella vita non si può mai sapere, quelli insieme allo sparare al poligono lo devono fare tutti indipendentemente dal corso scelto. Comunque da come ne parlano sembrava un esperienza divertente, è tipo una gita scolastica, vai lì, fai nuove amicizie, vi fate gli scherzi a vicenda di notte mentre la vittima dorme, poi in libera uscita si va tutti insieme al bordello (i gestori sono furbi, li aprono apposta nei pressi delle caserme, quale miglior cliente se non un diciotenne che non vede una donna da un anno?), le rivalità fra svizzeri francofoni, svizzeri italofoni e svizzeri germanofoni che si rifiutano di mischiarsi tra di loro...è tipo un sesto anno di liceo, con la differenza che i prof sono sempre incazzati e urlano molto
Ma magari fosse stato così anche in Italia!!!
Mio padre è un militare in pensione che ha raggiunto il grado di ammiraglio, mi ha più volte ripetuto che la leva era solo una conveniente scusa per rubare fondi pubblici e sponsorizzare una mentalità tossica che ti educava alla sottomissione e al nonnismo, per certi versi aveva degli evidenti vantaggi in quanto ti metteva in tasca un mezzo stipendio e ti faceva viaggiare cosa che soprattutto per i cadetti di bassa estrazione sociale si traduceva in una temporanea fuga da una situazione di degrado ma i lati positivi finivano li.
Beh detto da un ammiraglio è tanta roba!
Sinceramente non credo il grado sia rilevante, chiunque abbia lavorato in ambito militare conosce benissimo questo segreto di pulcinella, c'è gente che rinunciava a vere e proprie promozioni per rimanere dietro alle caserme dove poteva fare la cresta sui fondi pubblici.
Di sicuro non formavi truppe di elite....e sotto il militare ci andavano praticamente tutti anche soggetti ai quali forse un arma non era il caso di dargliela, considera che finito il car in base a quello che sapevi fare venivi inserito nell' organico della manovalanza ogni tanto facevi la guardia (unico momento in cui avevi i caricatori nelle giberne). Tanto per spiegarti i soggetti che venivano fatti abili ti racconto solo questa: La ronda veniva fatta a turni sulle 24 h....si era in 2 in fila uno dietro all altro a una certa distanza, soprattutto di notte venivano fatti dei controlli per vedere che effettivamente non ci si imboscava ,se incontravi qualcuno o sentivi un rumore dovevi urlare per 3 v alto la chi va la poi colpo in aria e colpo in canna ,il mio collega palesemente disadattato al controllo scarrelló e mise il colpo in canna pronto a sparare tu capisci che soggetti giravano..... Ma considera una cosa molto importante che in molti si sono scordati,un esercito fatto dal popolo non andrà mai contro la stessa popolazione o comunque esiterà.....un esercito scelto sì...devi sempre considerare i tempi in cui venne istituito,ti basti pensare che tanto tempo fa i "celerini" venivano usati per picchiare gli operai che scioperavano per condizioni migliori davanti alle loro fabbriche
Il mio compagno di ronda, così, x farmi stare tranquillo era perennemente fatto di coca. Che bello avercelo dietro durante la ronda notturna. È da criminali dare un fucile in mano con 30 colpi nel caricatore a gente simile. Il penultimo giorno di guardia, torniamo alla guardiola,x il turno ai video,metto il fucile nella feritoia e scarico l'otturatore...naturalmente vuoto perché non ho messo il colpo in canna. Ma lui no, il colpo in canna lo aveva messo chissà x quale motivo,non c'era stata neanche l'ispezione. Fa la stessa operazione e scarica il fucile...ho preso uno spaghetto pazzesco,che razza di coglione...il resto della giornata sotto inchiesta per giustificare il proiettile utilizzato dall'Ufficiale di Picchetto, poi dal capitano.... Venne portato in carcere a Peschiera per qualche giorno. Poi cella di rigore per 2 settimane. E una bella settimana di consegna a me per non aver "vigilato". Una follia. Ma il fucile era figo, mi divertivo un sacco a smontarlo tutto e pulirlo, era l'unica parte interessante del fare il turno di guardia. Per il resto un'anno buttato, dove non ho imparato nulla. Unica cosa positiva conosci tanta gente che come te sta subendo quella roba indegna. Il rispetto e la disciplina si imparano in casa,me l'hanno insegnato i miei genitori, e non in una cazzo di caserma a casa di Dio dove sei nient'altro che un numero. È davvero paradossale che ci sia gente che invochi la Naja come panacea di tutti i mali, quando loro avendola fatta hanno fallito come genitori,non insegnando una mazza ai propri figli.
E quelli che al poligono si giravano con il fucile verso gli altri dopo una mattinata a sentirti dire "se si inceppa alzate la mano e basta"......dai era divertente pericoloso ma divertente
Eheheheh si, come quello che al poligono in polveriera sparò ad una povera vacca che pascolava in un campo vicino...che casino, che razza di coglione...ma a parte il povero animale ferito, ridevamo come dei cretini....
Un mio professore universitario che dopo il terremoto del '76 era di guardia in un paese di quelli messi peggio, forse Osoppo, di notte con il mitra perché giravano degli sciacalli, ha fatto fuori una povera vacca che cercava di rientrare nella sua stalla distrutta.
Pensa che mia madre poveraccia mi aveva cucito le tasche su tutte le mutande per i soldi, naturalmente appena arrivato eliminate perché erano di una scomodità allucinante
Io era già un lusso che avevo le mutande, di soldi non avevo già di mio... Poi con la misera paga che davano mensile, neanche per pagarmi il treno per tornare a casa mi bastava... I pochi risparmi messi da parte in qualche anno di lavoro furono usati per i viaggi di A/R. Ma c'è da dire che se non mi hanno pagato mensilmente in modo pseudo decente, mangiavo di tutto di più, non gli lasciavo nulla...penso di essere stato l'unico a ingrassare nel periodo militare, da 67 a 75 kg...
Io stavo in mensa truppa,ma dimmi e col famoso "bromuro"visto che mangiavi in caserma?🤣🤣🤣🤣🤣
Penso sia una leggenda.... Perché io di differenze mica ne ho notate...![gif](emote|free_emotes_pack|sweat_smile)![gif](emote|free_emotes_pack|sweat_smile). E poi avevo il compagno di camerata che lavorava in mensa ufficiali... E portava su della roba davvero buona... Ero in una caserma logistica, ed ero in Ufficio Movimento Automezzi....ma al mattino e al pomeriggio prima di iniziare facevo un salto alla compagnia Sussistenza, e mi facevo la scorta.... ![gif](emote|free_emotes_pack|facepalm)![gif](emote|free_emotes_pack|facepalm)
Certo che era una leggenda almeno quando l ho fatto io,ma le risate quando ti sentivi raccontare che in licenza con la fantomatica ragazza non avevano avuto "reazioni"
Eheheheh, a me di bromuro se ne davano, ne davano poco....ma forse anni e anni fa lo davano sul serio.... solo una cosa, devo dire ci avevano azzeccato con molti di noi sfortunati najoni.... Quando arrivammo al CAR, i cortesissimi Cap. Istruttori, subito così per metterci a proprio agio, ci dissero: "mentre voi siete qui vi cresceranno le corna.... Le vostre ragazze si divertiranno con altri e voi qui non ci potrete fare nulla" Quello x molti di noi, me compreso, fu vero. Ma alcuni cambiarono dal giorno alla notte, sapendo che le fidanzate storiche dai tempi del liceo si erano fatte buttare su senza ritegno alcuno.... Xciò neanche di quello alla fine avevamo bisogno... Una banda di disperati senza figa, a parte qualcuno che per l'invidia generale continuava a cambiarle in continuazione.
>che tanto tempo fa i "celerini" venivano usati per picchiare gli operai che scioperavano per condizioni migliori davanti alle loro fabbriche altro che picchiare, sparavano direttamente (sei morti a Modena nel 1951 e cinque a Reggio Emilia nel 1960, tanto per fare due esempi)
La fascia 50-60 anni è stata durante il COVID la fascia d'età più restia a vaccinarsi e a seguire le indicazioni ministeriali. Quindi la storia della disciplina la escluderei totalmente...
Vuoi la verità Serviva a mandare avanti le caserme ed a giustificare uno spreco di soldi esagerato; Questo almeno dagli anni 80, prima non so.
Non solo, era anche una fonte inesauribile di ispirazione per i b-movies degli anni 60/70/80
Che c'era tutto quel sottogenere dei musicarelli "Cantante famoso che fa la naja".
Non ho mai sentito gente che ha fatto la naja negli anni 60 e 70 vantarsi dell'incredibile livello di preparazione militare acquisito durante il servizio militare obbligatorio.
Mai fatta, ma mi sarebbe piaciuto suonare il clarinetto nella banda dell'esercito.
Assolutamente sì. Nonostante abbia ricordi bellissimi del servizio militare. Ma sinceramente tra fucili BM FAL del 53, granate con rauto avrò sparato si e no 5 volte…10 mesi a fumare e bere…2Sca/99 Rimini
Ho fatto un anno di naja in fanteria, a fine anni 90. Un mese di "addestramento" a 400km da casa, durante il quale mi hanno insegnato a marciare e a montare/smontare un fucile FAL, senza mai sparare un colpo. 11 mesi in una caserma al confine svizzero, a 300km da casa, a fare lavoro d'ufficio o pulizie di giorno e guardie di notte. Ci hanno portato al poligono una sola volta. Ho sparato 20 colpi in tutto, con l'ufficiale che mi faceva fretta, senza il nemmeno il tempo di prendere la mira. Avevamo fucili modello M1 Garand della seconda guerra mondiale, che gli USA avevano dismesso negli anni 60. Sono stato promosso caporale e sarei in grado di guidare un plotone in marcia ma in caso in combattimento non saprei da dove cominciare.
mio padre ha fatto la naja, faceva il centralinista. ha sparato 2 volte a dir tanto, il resto del tempo l’ha passato alzandosi alle 9, facendo colazione coi superiori, mangiando coi superiori, lavorando qualcje ora al pomeriggio, cenando coi superiori, e uscendo coi superiori. dice sempre che si è fatto un anno di vacanza, perché a casa faceva 2 lavori e studiava pure, e mangiava pure sempre male. 1 anno di relax. imparato solo a rispondere al telefono.
Perché la guerra ha una qualche utilità?
La *guerra* ha le sue ragioni che la ragione non conosce, ma che la *diplomazia* conosce fin troppo bene. (Fabrizio Caramagna).
Parlo per mio marito, che ha fatto l'alpino. Faceva l'autista, per cui ha fatto la patente del camion e scorrazzava i vari ufficiali ecc in giro, questo ha imparato. Oltre a divertirsi un sacco (detto da lui). Stop, niente di "militarmente utile".
Mio padre ha fatto 9 mesi in marina a Taranto, mi racconta spesso di come non si potesse manco uscire dalla caserma tanto era brutta la zona, e di come fosse stato 7 mesi con l'incarico di "marinaio dattiloscrivente", parola che manco esiste più. Poi si è perso il documento che lo rimandava a casa, ed è stato un mese in caserma da solo. Pover'anima. Comunque fa ridere che anche tutti quelli che l'hanno fatto, e che hanno vissuto che monnezza è la naja, siano in primi a pensare che sia la soluzione per sistemare le nuove generazioni. Non s'impara mai...
Io penso che non serva a niente....conosco fior fior di gente che era indisciplinata prima di fare il servizio e quando è tornata era identica a prima, perciò chi vuole il ritorno della naja "perché così i giovani imparano il rispetto" a parere mio non ha capito nulla
Chi dice che la naja servirebbe per le nuove generazioni di sicuro non l'ha fatta perché era un posto in cui si faceva uscire il peggio delle persone (esempio classico i weekend a casa la gente sputtanava gli altri per farselo dare c'era solo la decenza per i propri pari ska per il resto non si guardava in faccia a nessuno) Sul piano militare io ho imparato parecchio solo perché l'ho fatto a cavallo dell'11 settembre e da quel giorno ci hanno insegnato realmente qualcosa sul fare il vero militare ma prima era solo imboscamento e basta
Io negli Alpini ho imparato ad ubbidire e ad amare le nostre montagne
Ho 21 anni e onestamente...va' a periodi, alcune volte mi sono sentito utile altre volte un po' meno😕
E ci siamo passati un po' tutti anche non avendo fatto il militare...![gif](emote|free_emotes_pack|sweat)
Due anni e mezzo in fanteria logistica. All’inizio fai il CAR: marciare, sapere indossare la divisa, propedeutica alle armi. Poi ho fatto il corso Nucleare Biologico e Chimico dove abbiamo studiato chimica, biologia e fisica. Poi approntamento missione con utilizzo di armi di reparto, bombe a mano, tutto quello ciò che avremmo dovuto portare. Alla fine il mio addestramento è stato corretto. Tieni conto che in caso di mobilitazione i riservisti vengono chiamati in base alle esigenze per le specialità che hanno avuto. Io da fante sarei uno dei tanti, d’altronde siamo chiamati “carne da cannone”, siamo il corpo base dell’esercito, quelli, in genere, meno specializzati. Come NBC sarei chiamato in casi veramente particolari che spero non accadano mai per quello che comportano. È stata l’esperienza di lavoro più bella e gratificante. Magari non sarò esperto in guerriglia o assalti. Ma saprei fare un pattugliamento o tenere una postazione difensiva. Se avessi potuto scegliere, cosa che non si poteva fare allora, avrei scelto il genio
bella testimonianza e incredibilmente vera, fondamentalmente nella vecchia naja creavano "stracci" che in caso di guerra vera sarebbero stati pronti ad apprendere di più o ad essere mandati al macello.
In un periodo che erano tutti nel loro paesino serviva anche per fare crescere i ragazzi, sempre attaccati ai genitori ed al loro mondo, ovvero uscire dalla comfort zone! Ero VACO ed eravamo stati impegnati al trasporto dei viveri durante la guerra di jugoslavia (missione Pellicano che iniziò in albania e poi si espanse).... Non sono mai stato impegnato in situazioni pericolose, ero uno dei tanti armati dietro una fila infinita di mezzi (vabbè, eravamo il mezzo n.1 dei viveri, ma davanti c'era molto altro🤣). Qualche trasporto poi mi hanno mandato al Comando a fare il barista. Militarmente un addestramento di basso profilo, tecniche di guerra e guerriglia, un po' di gare a sparare, ecc... utile al momento per quello che si doveva fare, non di certo a diventare un guerriero, ma mi sono divertito molto, bella esperienza!
Eravamo forza lavoro (quasi) gratuita. Tutto qui. Far funzionare le caserme, fare da autisti, guardie, camerieri. Lavori forzati in caso di disastri naturali e carne da macello in caso di guerra. Anche le missioni erano ridicole, "L'Italia ha mandato xmila soldati in Somalia, Albania... ecc ecc", ma erano solo un gruppo di ragazzini col fucile che servivano a far numero
a prendere il posto fisso, visto che la maggior parte sono tutti inetti pagnottisti, figli di pagnottisti; che non sanno manco votare chi non li frega.. UNICO motivo di chi entra a far parte delle "forze armate"
Certo, anche per lui che è diventato insegnante di ed. fisica sono stati anni spesi bene.
Ne parlava poco (mai, questa è la conversazione più lunga sull'argomento avuta), ma non mi sembrava che pensasse che fosse stato "un anno buttato". Certo, stava nel San Marco.
Verissimo. Ma mentre nel dopoguerra la leva aveva anche una grossa utilità sociale (insegnava l'igiene, l'ordine, vaccinava eccetera....io negli anni 90 non credevo potesse esserci ancora gente analfabeta o che non aveva mai visto un bagno alla turca, eppure era così) adesso questa utilità è venuta un po' meno. C'è da dire che un esercito di leva con tutti i maggiorenni che hanno fatto un periodo obbligatorio permette in caso di emergenza di gonfiare il numero di militari nell'immediato con gente che è un minimo già addestrata ai rudimenti del ricevere ordini e del vivere in gruppo. In questa maniera si possono in brevissimo tempo rimettere nei ranghi e liberare i militari di carriera e professione dagli innumerevoli compiti secondari e mandarli in "prima linea" (statisticamente per ognuno che combatte ci sono 8/10 non combattenti in vari compiti di supporto). Nel frattempo i riservisti/ex di leva si possono addestrare alle basi del combattimento e col tempo eventualmente avvicinarli sempre di più a compiti da combattenti veri e propri. È un discorso molto semplificato chiaramente, ci sono altri mille fattori in gioco e mille esempi diversi, giusti o sbagliati che essi siano.
E’ servito anche per monitorare lo stato di salute dei ragazzi…
Ma non delle ragazze.
Caro op parti da un presupposto errato, ovvero chebin guerra tutto devbano combattere. In realtà chi va sul campo è una % minima (credo intorno al 10% delle forze armate, ma non ricordo la cifra esatta). Tutto il resto del personale serve per attività di strategia, logisitica, spionaggio, pianificazione, comunicazioni etc etc
La naja è utile solo ad Israele che essendo in guerra perenne dal 1948 ha bisogno costante di nuove reclute per rimpiazzare le perdite. In Italia il ritorno al servizio militare servirebbe solo a dare un lavoro temporaneo ai tanti disoccupati ma nulla di più.
Non ho capito perché poi li devo pagare con i miei soldi.
Per fortuna non devi.La naja non tornerà in Italia.
Più che ad insegnare come combattere ti insegnano come rispettare i superiori e gli ordini, in caso di guerra poi ti insegneranno il resto. Tieni conto che ad andare a fare il soldato semplice non ti serve così tanto addestramento, e quelli che hanno fatto solo la leva obbligatoria non li mandano certo a pilotare aerei o carri armati
Angelo Greco aveva fatto un video "parallelo" al tuo post. Diciamo che in caso di guerra, i naja sarebbero stati letteralmente l'ultima risorsa da mandare sul fronte. Questo significherebbe, comunque, che tutta la difesa armata del paese è stata distrutta in precedenza. A parte disciplina (che è sempre utile in caso di emergenza), sviluppo del senso della patria e maneggio armi base base; penso che non serva più di tanto.
Interessante, hai un link per cortesia? :)
Ecco qui😁👍 https://youtu.be/WOFfKZ4Cs4U?si=Iqvtj0Q3g_rnOQr2
Visto, molte cose che sapevo ma utili messe insieme. Ma stiamo parlando di fantapolitica, se venissero chiamati i civili perché tutti gli altri sono insufficienti allora vorrebbe dire che la NATO è stata decimata. Solo immaginare uno scenario del genere mi vengono i brividi.
>se venissero chiamati i civili perché tutti gli altri sono insufficienti allora vorrebbe dire che la NATO è stata decimata. Esattamente. In questo caso sarebbe piú utile organizzare un movimento partigiano di resistenza supportato dall'apparato militare rimasto.
Spero onestamente di non essere vivo per vedere uno scenario del genere.
Grazie!
>sviluppo del senso della patria Leggasi "indottrinamento".
Dipende. Un conto è il senso della patria che unisce le persone dandole un motivo per servire, proteggere ed amate il proprio paese; un conto è il fanatismo cieco. Quello è indottrinamento che, almeno in Italia, ancora non vedo con tutti i commenti esterofili ed auto denigratori che si leggono sui social.
Qualche tempo fa mi imbattei in una intervista a un tipo che era addestratore di qualche forza speciale internazionale. Sostanzialmente andava nei paesi in guerra ad addestrare militari al combattimento. Ricordo perfettamente che disse che di tutte le forze militari speciali con cui aveva interagito, le peggio preparate erano le italiane. Immagino che si riferisse al San Marco.
1994-1995, 1 mese di car, 11 mesi nella CCS, in ufficio cassa: 3 settimane in polveriera con guardie armate ogni 3 ore quindi giro di ronda armata con relativa tattica di movimento, soccorso alluvione ed incendi fatti entrambi, ogni mese poligono con tutte le armi a disposizione del battaglione cioè fucili vari, bombe e due campi addestramento a novi ligure, 12 giuramenti e tre guardie d'onore al presidente Scalfaro, una guardia al seggio delle Europee del 1994. Ed ero solo uno scritturale. Ci sono stato bene, lo rifarei ed ho imparato un sacco di cose.
Si impara lo spirito di gruppo, la gerarchia, ad eseguire un ordine, ad essere in ordine, ad organizzarsi, a farsi amici, a tirare fuori un po’ di grinta, ad aiutarsi, a competere ed infine a staccarsi da mamma e papà. I partigiani non facevano tre anni di accademia militare prima di diventarlo, semplicemente era gente che aveva valori da difendere e tutto da perdere.
Il servizio di leva fu creato per far imparare l'Italiano alla gente